Intervista a Tiziana Valpiana (Aned): «Invece di pagare quel libro fate venire i ragazzi con noi a Mauthausen»

30 aprile 2019                    Logo-Corriere-del-Veneto-

Articolo di Angiola Petronio

 

VERONA «Che quello di Sergio Ramelli sia stato un omicidio gratuito è fuori da ogni dubbio. Ma mi chiedo se il modo più giusto per raccontarne la storia sia quel fumetto. E soprattutto se sia il caso di divulgarlo nelle scuole…».

Tiziana Valpiana – ex deputata di Rifondazione Comunista, vicepresidente della sezione Gino Spiazzi dell’Aned, associazione ex deportati nei campi nazisti – in questi giorni è alquanto occupata. Sta organizzando il viaggio del 5 maggio a Mauthausen. In quel campo di concentramento dove morirono anche decine di veronesi. Ci andrà una scuola, in quel campo, con l’Aned scaligera. Una scuola di Olbia. «Abbiamo mandato il programma in tutti gli istituti di città e provincia a novembre, ma nessuno ha aderito», racconta. E non si meraviglia della mozione presentata in Comune per dotare ogni biblioteca scolastica superiore con una copia di «Sergio Ramelli. Quando uccidere un fascista non era reato». «Quella di Ramelli – dice Valpiana – è una storia tragica e delicata. Fu ammazzato per aver scritto delle frasi politiche, ma allora i tempi erano quelli dello scontro totale. Non era una figura di spicco della destra, specialmente di quella radicale ed eversiva che invece ne ha voluto fare un simbolo. Quindi va raccontato con la massima severità storica, ma anche con il massimo rispetto umano. Diversamente si fa un torto a lui».

Teme, Tiziana Valpiana, che il fumetto su Ramelli sia la replica di quello dedicato a Norma Cossetto, studentessa istriana di 23 anni torturata, violentata e infoibata nel 1943 da partigiani titini. Quel «Foiba rossa» che fa già parte delle biblioteche delle scuole veronesi. Stessa casa editrice – la Ferrogallico – per entrambi i libri. «E questa è una preoccupazione – continua l’ex deputata -. Perché quella su Norma Cossetto, a detta di molti storici e non mia, è una ricostruzione avulsa, con molte inesattezze. È un fumetto falso ideologicamente e anche sbagliato pedagogicamente. Temo che certi libri siano editi per pura propaganda e non credo debbano finire in una biblioteca scolastica. Credo che sia giusto ricordare sempre chi è morto per l’odio ideologico. E vanno ricordati tutti». Chiama in ballo anche l’ufficio provinciale scolastico, Tiziana Valpiana. «Quello su Norma Cossetto è anche un fumetto dai disegni molto truci. Al provveditorato chiederei di vagliare questi volumi sia dal punto di vista dell’oggettività storica, ma anche da quello educativo. Nessuno vuole nascondere che ci siano stati stupri, violenze e omicidi. Ma quando si raccontano a dei ragazzi vanno usati dei linguaggi adatti. C’è modo e modo di raccontare la violenza. E per me in quel libro è raccontata in modo diseducativo. Invece facciano venire i ragazzi con noi nei campi di concentramento..». E sulla «deriva fascista» che molti intravvedono a Verona, Valpiana ha le idee chiare. «Verona è sempre stata fascista. Non è che lo sia da quando c’è questa amministrazione. Solo che con questo governo una certa parte politica estrema si sente più tutelata e in grado di portare avanti certe cose». Eppure uno «spiraglio» c’è. Se a Mauthausen non andranno scolaresche veronesi, ma qualche sparuto studente spronato dalla famiglia, una parte della città sarà presente il 5 maggio. E sarà una parte importante. Il gonfalone della città, quello su cui è appuntata la medaglia d’oro per la Resistenza. «L’anno scorso eravamo l’unica città italiana con quella onoreficenza a non avere il gonfalone. Quest’anno ci sarà e sarà portato da due agenti della polizia municipale». Piccoli grandi gesti di una «pacificazione» che su altre cose è lontana a venire

Fumetto su Ramelli in tutte le scuole, la nuova causa della destra veronese

30 aprile 2019           Logo-Corriere-del-Veneto-

 

La giunta fa propria la proposta di Bacciga: «Non è revanscismo, ma memoria»

 

VERONA Un fumetto sulla morte di Sergio Ramelli, acquistato dal Comune di Verona, sarà distribuito nelle scuole superiori della città. Dopo l’iniziativa dello scorso anno, col regalo di una serie di libri «di destra» alla Biblioteca Civica, è di nuovo il consigliere comunale Andrea Bacciga (noto per il saluto romano fatto in aula a un gruppo di femministe) a tornare sotto i riflettori. Un suo ordine del giorno, fatto proprio dall’assessore Stefano Bertacco (senatore di Fratelli d’Italia), invita infatti la giunta «a donare ad ogni scuola superiore della città una copia del libro a fumetti sulla storia di Sergio Ramelli, da conservare nella biblioteca scolastica, in occasione dell’anniversario della morte di Sergio Ramelli».Anniversario che cadeva appunto ieri.

Il libro è edito da Ferrogallico (lo stesso di «Foiba Rossa», il fumetto sulla vita di Norma Cossetto, morta infoibata, portato nelle scuole venete dall’assessore regionale Elenza Donazzan), ed è stato presentato in una conferenza stampa davanti al Gotha della Destra scaligera: c’era lo stesso Bacciga (del movimento Battiti, che fa capo al sindaco Federico Sboarina), assieme allo stato maggiore di Fratelli d’Italia (coi parlamentari Stefano Bertacco e Ciro Maschio, accanto a Marco ed Alberto Padovani). Ma c’era anche Casa Pound, con il leader storico Roberto Bussinello, che già nel lontano 1988, assieme a Nicola Pasetto, fece intitolare a Ramelli una via cittadina. C’erano infine il leghista Alberto Zelger, uno degli organizzatori del recente Congresso delle Famiglie, Matteo Gelmetti, prossimo consigliere d’Amministrazione di VeronaFiere, e la presidente della commissione Cultura del Comune, Daniela Drudi, già di Verona Domani ma adesso anche lei con Battiti.

Bacciga ha spiegato che «oggi sono tanti quelli che parlano di un ritorno del fascismo, cosa probabile quanto il fatto che l’Hellas vinca lo scudetto, mentre il vero ritorno – ha detto – è quello dell’aggressività della sinistra». L’autore dei testi del fumetto, Marco Carucci, che è anche l’editore del libro, ha aggiunto che «non organizziamo questa iniziativa per revanscismo o perché adesso abbiamo la guida del Comune di Verona, ma solo per raccontare e far capire quanto è veramente successo in quegli anni. Ed è importante non dimenticare chi, come Ramelli, è stato ucciso solamente per le proprie idee, così come è importante ricordare i caduti della Rsi».

Parole molto dure sono state usate contro il Prefetto di Milano, che ha vietato una manifestazione per commemorare il diciottenne esponente del Fronte della Gioventù, morto il 29 aprile 1975 dopo essere stato aggredito a colpi di chiave inglese un mese e mezzo prima, sotto la sua abitazione, da due militanti dell’ultrasinistra.

Bacciga è anche il presentatore di una mozione che chiede al sindaco di destinare il contributo economico per le manifestazioni del 25 aprile (circa cinquemila euro) a convegni storici «imparziali ed oggettivi sulla guerra civile avvenuta in Italia e gli eccidi avvenuti anche in seguito a tale data». La mozione non è stata discussa in consiglio, anche perché era stata presentata due giorni prima delle manifestazioni. Nel 2017, subito dopo la sua elezione a Palazzo Barbieri, Bacciga aveva regalato alla Biblioteca civica proprio il libro su Ramelli ma anche «Militia» di Leon Degrelle e «L’albero e le radici» di Franco Freda, l’editore neofascista condannato per una serie di attentati.

 

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Quantità enormi di Pfas nel Po La Regione avvisa la Procura

27 Aprile 2019        

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Il povero Po inquinato – Foto inserita dalla redazione del blog

DISASTRO PFAS – Il Po, il fiume che dà vita alla Pianura Padana, rischia di essere compromesso in modo irreversibilie. Le discariche, come quelle di Cà Bianca a Zevio, rilasciano Pfas nella falda. La Miteni di Trissino è ormai tristemente nota per il suo impatto ambientale e per la quantità di Pfas dispersi nelle acque con cui irrighiamo i campi, sui quali, peraltro, è addirittura possibile, per legge, riversare anche scarti derivati da carburanti con limiti recentemente aumentati di venti volte! Ma dove ci sta portando questo modello di sviluppo? Com’è possibile che la politica non accetti di modificare i limiti degli agenti altamenti inquinanti portandolo a zero? Il problema è che oggi, purtroppo, la politica è succube di un economia che si è trasformata in ideologia, e che non permette interferenze nel suo accumulo, mortifero, di profitti. Le belle parole del “governo del cambiamento” si misurano qui, nel Veneto, dove la Lega governa da decenni ed è quindi corresponsabile di un disastro ambientale che pare non finire mai….Alla faccia dell'”operoso” nord-est, che rischia di suicidarsi per la sua stessa avidità che non si ferma nemmeno davanti alla salute dei suoi stessi abitanti!  – Movimentandoci a Verona

 

cONTENUTI SUL DISASTRO PFAS CLICCANDO SULL’IMMAGINE SOTTOSTANTE

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arenaINQUINAMENTO. L’ultima scoperta fa capire che ci sono altre fonti di versamenti e non soltanto l’industria di Trissino

Le percentuali di sostanze sono centinaia di volte più alte di quelle trovate alla Miteni I risultati delle analisi dei laboratori dell’Arpav portati all’attenzione della magistratura

Luca Fiorin

Le acque del Po contengono concentrazioni di Pfas centinaia di volte più elevate di quelle presenti nel sito di Miteni, la fabbrica chimica vicentina che è considerata la fonte principale dell’inquinamento in atto nelle province di Verona, Vicenza e Padova. La Regione ora porterà l’esito delle analisi che attestano questa situazione in Procura. Compie un nuovo saldo di qualità il caso legato alla contaminazione dovuta all’immissione nell’ambiente delle sostanze perfluoro-alchiliche. Così, diventa ancora più grave una vicenda che già da tempo costituisce un’emergenza. La presenza dei Pfas nelle acque, nell’ambiente e nel sangue di decine di migliaia di persone ha infatti causato l’avvio di uno screening sanitario di proporzioni enormi, alla fine riguarderà centomila veneti, e di piani finalizzati a portare acqua pulita nell’area contaminata la cui realizzazione costerà, solo per iniziare, 58 milioni di euro. Ora, l’esito dei controlli fatti nelle acque del Po dall’Arpav sembra dimostrare che ci sono, probabilmente non in Veneto, ulteriori fonti di inquinamento.Già qualche giorno fa la Regione aveva reso noto che la sua agenzia per la protezione dell’ambiente aveva scoperto la presenza di un inquinante emergente facente parte della famiglia dei Pfas nel Po. In prelievi fatti nel comune rodigino di Castelmassa, vicino al confine con Lombardia ed Emilia, era stato trovato del C6O4. Una delle sostanze perfluoro-alchiliche di ultima generazione. Ora Venezia fa sapere che nel fiume più lungo d’Italia si trovano anche altri Pfas. «Nel Po ci sono, in generale, sostanze perfluoro-alchiliche in quantità 100 volte superiori a quelle di Miteni, mentre il C6O4 lo si trova in misure quasi 2.000 volte più elevate», afferma Nicola Dell’Acqua, dirigente del settore Tutela del territorio della Regione, nonché colui che, in veste di Commissario governativo all’emergenza Pfas, ha il compito di cambiare le fonti di approvvigionamento degli acquedotti della zona contaminata. «Il Veneto sta cercando di spiegare a tutta Italia che se non saranno definiti dei limiti nazionali non si potrà limitare l’uso di queste sostanze e agire con le necessarie bonifiche dei siti già inquinati», continua Dell’Acqua. «È nostro dovere far rilevare questa situazione e lo faremo la settimana prossima andando in Procura, così come l’Arpav aveva fatto nel 2013 per il Pfoa ed il Pfos». Queste due sono le sostanze perfluoro-alchiliche di più datata produzione e maggiormente presenti nelle acque della cosiddetta zona rossa, quella maggiormente esposta alla contaminazione che secondo Arpav è dovuta a Miteni, così come nel sangue di coloro che vi vivono.«Come Veneto, partendo dall’Autorizzazione integrata ambientale concessa a Miteni, siamo intervenuti bloccando l’attività riguardante il C6O4 e quella relativa ad un altro inquinante emergente, il GenX», aggiunge il dirigente. «Non possiamo, però, fermare tutti gli sversamenti che raggiungono il Po, perché solo ogni singola regione può intervenire sulle aziende che si trovano nel suo territorio; il fatto che continuino ad esserci Pfas nel Po in quantità eccezionalmente superiori a quelle del sito Miteni conferma, quindi, che non è vero che sarebbero bastati limiti posti dalla nostra Regione per contenere l’inquinamento da queste sostanze».Per quanto riguarda il territorio Veneto è stato imposto l’uso di filtri a tutte le centrali di potabilizzazione che pescano dal Po. «Da esso, però, prendono acqua anche città non venete e, per questo, abbiamo segnalato anche alle altre Regioni quello che abbiamo trovato e quello che stiamo facendo», sottolinea Dell’Acqua. «È nostro preciso dovere, a questo punto, anche rivolgerci alla Procura della Repubblica, perché nessuno minimizza quanto è accaduto sotto Miteni, ma non ci si può bendare gli occhi davanti a ulteriori tipi di inquinamento».

La mozione n°1079 tesa a snaturare il senso storico della Festa della Liberazione e la replica dell’Assemblea 17 dicembre

23 aprile 2019

Il consigliere comunale Andrea Bacciga, eletto nelle liste di Battiti e sodale del movimento neofascista Fortezza Europa, presenta la mozione n°1079, che impegna sindaco e giunta comunale a destinare, nei prossimi anni, le somme abitualmente erogate per l’organizzazione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione, alla realizzazione di “convegni imparziali” che ripercorrino la storia della “guerra civile”, riconoscendo anche le motivazioni di chi si schierò con la Repubblica di Salò e che racconti anche le uccisioni avvenute dopo il 25 aprile 1945. L’ennedimo tentativo di revisionismo storico proposto proprio da chi, a parole, auspica un approccio più storiografico e meno politico della questione.

 

icona_pdf moz_1076.pdf A. Bacciga – 25 Aprile

 

24 aprile 2019

LA RISPOSTA DELL’ASSEMBLEA 17 DICEMBRE

RESISTENZA E FASCISMO NON FURONO LA STESSA COSA

L'immagine può contenere: testoQuanti soldi dei veronesi per finanziare operazioni di negazionismo storico vorrà ancora spendere la nostra amministrazione? A seguire l’attività consiliare di Andrea Bacciga sembra che siano davvero tanti. Ogni altro mese il consigliere dal saluto a 120° tira fuori dal cappello una nuova operazione culturale neofascista da finanziare. Prima sono state le foibe, poi Ramelli, ora i repubblichini di Salò. Infatti, con un post sui social, Andrea Bacciga ha pubblicizzato l’ennesima marchetta alla destra estrema, proponendo che il Consiglio Comunale finanzi con circa 5000 euro (CINQUEMILA) eventi che approfondiscano finalmente il Fascismo e la fine della Seconda Guerra da un punto di vista non politico (chissà che l’anno prossimo Nomos, l’associazione a cui è vicino, non ne favorisca?). Forse sarebbe più utile se impegnasse il Comune di Verona a spendere i soldi dei veronesi per finanziare la sua partecipazione a qualche corso approfondito di Storia Contemporanea, che comunque potrebbe seguire gratuitamente presso la prestigiosa università scaligera. Se lo facesse scoprirebbe che il Fascismo e la Resistenza sono stati ampiamente studiati e già a pochi anni dai fatti. Il primo volume della produzione defeliciana, spesso citata senza cognizione di causa dagli stessi neofascisti, fu pubblicato dalla casa editrice “di sinistra” Einaudi nel 1961 e non fu certo il primo, ma seguiva una ricerca storiografica che fu prodotta già sotto il regime, grazie a storici del calibro di Gaetano Salvemini e Angelo Tasca. Certo, manca ancora molto da studiare e gli storici riescono ancora oggi a regalarci nuovi punti di vista attraverso cui indagare quel passato. Ad esempio negli ultimi anni alcuni storici hanno concentrato la propria analisi sulla corruzione e il malaffare che ha caratterizzato il Ventennio fascista, non certo il “regime dell’onestà” come qualcuno lo immagina. Come sui nostri territori oggi, evidentemente anche all’epoca i soldi non venivano spesi per il popolo!

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Forse Bacciga deve tornare sui banchi di scuola

Ma questo Andrea Bacciga lo sa. L’operazione ideologica è semplice: comparare partigiani e repubblichini decontestualizzando il passaggio dal Fascismo alla Repubblica Italiana. E’ un’operazione vecchia della destra neofascista europea, ma oggi che molti di quei neofascisti siedono nelle sale della repubblica antifascista italiana, è possibile perfino ribaltare la storia. Così facendo è possibile cancellare vent’anni di Fascismo, dal rogo alla sede de L’Avanti e gli assalti contro i contadini che chiedevano il pane nel 1919; alle leggi fascistissime nel 1925-26 con cui si rese illegale lo sciopero, si bandì libertà di stampa e si instaurò ufficialmente una dittatura; ai crimini di guerra in Etiopia; alle leggi per la difesa della razza; ai campi di concentramento per civili; all’alleanza con Hitler e l’esercito tedesco che occupò l’Italia dal 1943 con il supporto dei repubblichini.

Solo cancellando la Storia è possibile per Bacciga e i suoi sodali, come Forza Nuova e Casa Pound, dire che sono i partigiani ad aver tradito o al più che si è trattato semplicemente di una guerra civile e quindi tutti amici come prima. Ma gli uomini e le donne che ci hanno donato la Repubblica si ricordano bene chi ha tradito il popolo italiano. Non i 600 000 militari che si rifiutarono di servire Mussolini e Hitler e furono internati nei campi tedeschi; non gli antifascisti che sono esiliati in Francia o negli Stati Uniti per non fare la fine di Matteotti; non i braccianti che morivano con salari da fame e imbracciarono poi le armi; non i 100 000 operai che nel 1943 animarono gli scioperi nel Nord Italia.

Fonte: facebook

LIBERIAMOCI / RIBELLIAMOCI 25 aprile 2019 – 74esimo dalla liberazione dal Nazi-Fascismo

23 aprile 2019         comunicato stampa 2

 

Liberiamoci ribelliamoci

 

IL DOCUMENTO dalle realtà di movimento antifasciste veronesi

 

Il Regime Fascista, dal momento della sua instaurazione in Italia, ha rivelato il suo crudele volto di repressione, violenza e soprusi. Le partigiane e i partigiani che lo hanno combattuto hanno ottenuto una società libera e migliore.
OGGI come ieri, annunciare soluzioni semplici, a “portata di mano”, a problemi che sono in realtà complessi, e che ormai costituiscono il quotidiano delle persone, non fa che diffondere odio, paura e rancore.
I nostri governanti alimentano e sfruttano quest’onda per ridurre libertà e diritti di tutt*. Forse il nome di chi è al governo non è più quello di “partito fascista”, ma le pratiche e i problemi sono gli stessi. Per questo la celebrazione del 25/4 diventa oggi per tutt* motivo di rinnovata lotta e resistenza.
La Lega e i partiti di governo fingono di parlare alle persone che sono state impoverite, che hanno perso i diritti, che subiscono l’“austerity” e le leggi a favore dei più ricchi. La verità è che il potere teme che le classi popolari si uniscano e capiscano chi davvero le prende in giro e le sfrutta.
Le difficoltà economiche, le fatiche quotidiane, le contraddizioni della società vengono strumentalizzate per fare quello che i fascisti hanno sempre fatto: cercare di attaccare le persone più deboli, esprimere violenza, imporre un ordine maschilista e autoritario.
Ecco perché in questi anni e in questi giorni, italian* e stranier* vengono pres* in giro con false promesse (sostegni economici, laute pensioni, taglio di tasse e accise…). Ecco perchè si additano nemici e si confezionano capri espiatori: marginali, senzatetto, rom, migranti, antifascist*, donne e uomini liber* nel pensiero e nella propria autodeterminazione
E per questo vengono autorizzate leggi sempre più dure e misure sempre più violente: i taser, le nuove “zone rosse”, il controllo poliziesco… Tutto in nome di una “sicurezza” machista e militarizzata, del “dividi e comanda”, della guerra ai poveri.
È iniziata una corsa all’indietro, a chi toglie più spazi, a chi concede meno libertà, a chi permette meno diritti. E tutte le forze politiche, dalla Lega al M5s, da FI al PD sono al servizio dei più ricchi e potenti, deformano la realtà, attaccando le masse e la loro dignità.
Se questo avviene in tutta Italia, a VERONA, il comune è governato da una giunta integralista, xenofoba, apertamente ostile alle soggettività antifasciste e trans-femministe, che intitola una strada ad Almirante, approva regolamenti discriminatori (e contro i diritti umani), minaccia di togliere la sede all’Anpi, revoca il permesso per l’utilizzo di sale pubbliche a chi giudica non conforme, avalla iniziative di gruppi neofascisti e si schiera con il più retrogrado tradizionalismo cattolico.
In questi mesi a Verona e in Italia chi contesta, chi dice la propria opinione, chi fa emergere un paese diverso da quello raccontato dal potere viene individuato, insultato, diffamato, inquisito e condannato, come è successo recentemente a 6 compagn* antifascist* veronesi.
Ma quelli che predicano odio, che danno false soluzioni, che cancellano i diritti delle donne e del mondo LGBTQI, dei e delle migranti, e di tutt* noi, sono gli stessi che riducono i diritti del lavoro, aumentano il precariato e peggiorano le condizioni di vita di ciascun*.
IL 25 APRILE È LA FESTA DI CHI LOTTA CONTRO TUTTI I FASCISMI, CONTRO LA DISCRIMINAZIONE, CONTRO LO SFRUTTAMENTO.
I fascisti e i nazisti di ieri e di oggi sono nemici dei diritti e delle libertà. Noi, e con noi chi vuole aprire spazi di inclusione, libertà e resistenza, siamo qui e qui rimarremo.
Per reagire a questa onda nera, questo anno e in questo momento storico vogliamo dare un senso concreto alla celebrazione del 25/4, una festa che non è mai stata così importante e purtroppo così pericolosamente banalizzata e sotto attacco. Dal 25/4 al 1/ 5 le diverse realtà antifasciste veronesi daranno vita a una settimana resistente, che comprenderà manifestazioni, momenti conviviali, sport popolare, spettacoli teatrali e molto altro. Per non dimenticare che ogni forma di fascismo, vecchio o nuovo, velato o manifesto, è oppressione e violenza e per dimostrare che la resistenza è viva, ieri come oggi.
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Assemblea 17 dicembre,Non una di meno Verona, Suburban, Potere al Popolo Verona, Pink Refugees, Comitato Verona Pride 2019, Partito Comunista Italiano, Federazione Giovanile Comunista Italiana, Teatro Popolare, , Palestra Popolare Verona, Circolo Pink, Nidil CGIL Verona, Rude Firm Virtus Verona 1921, Gruppo di Acquisto Popolare Verona, Rifondazione Comunista Verona

 

freccia-destra PROGRAMMA dal 25 Aprile al 1°Maggio, redatto dalle realtà di movimento veronesi

 

2° sciopero mondiale per il clima

 

19.5.24 frodau fpr còo,aVenerdì 15 marzo, al primo sciopero globale per il clima, solo a Verona hanno partecipato oltre 5000 persone, in Italia più di 400 000 e in tutto il mondo più di 1.8 milioni. Una partecipazione massiccia, che ha dimostrato quanto sia sentito il tema dell’emergenza climatica.

Tuttavia, la classe politica continua a proporre soluzioni inefficaci e spalmate in periodi di tempo eccessivamente lunghi per riuscire davvero a risolvere il problema.
Per questo la lotta ai cambiamenti climatici deve continuare a reclamare l’attenzione delle classi dirigenti del mondo, incitandole ad applicare misure urgenti, tempestive e consistenti per contrastarne le cause e contenerne gli effetti.

Il 24 maggio scenderemo nuovamente in piazza, a Verona, in tutta Italia, in tutto il mondo, per il secondo sciopero globale contro i cambiamenti climatici.
Cambiamo il sistema non il clima.
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Gli attivisti, ispirati dalle parole di Greta Thunberg, rivendicano l’importanza della scienza nel capire e risolvere questa crisi considerando che, secondo l’ultimo report dell’IPCC – l’organismo scientifico dell’ONU – ci sono rimasti circa undici anni per evitare di oltrepassare il punto di non ritorno.

Per ridurre in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici viene richiesto che venga rispettato l’Accordo di Parigi, che l’aumento di temperatura globale non oltrepassi i 1.5ºC e che la giustizia climatica diventi una delle prerogative al nostro modello di sviluppo.
Tramite una petizione di change.org, come primo passo #FridaysForFuture Italia sta chiedendo al governo italiano di iniziare oggi stesso la transizione a un sistema economico basato su energie pulite e rinnovabili, per evitare all’Italia, all’Europa e al mondo intero gli effetti degli sconvolgimenti climatici: catastrofi naturali, gravi carestie e i conseguenti fenomeni migratori fuori scala. L’obiettivo è abbattere del 50% le emissioni di gas serra rispetto all’epoca preindustriale entro il 2030, per raggiungere zero emissioni nel 2050.

Per raggiungere questi imprescindibili traguardi è necessario investire molte risorse economiche ed intellettuali, al fine di passare da un modello fortemente dipendente da combustibili fossili, dannosi per le loro emissioni, ad un modello pienamente sostenibile. Il costo di tale transizione ecologica dovrà inoltre essere sostenuto da chi negli ultimi decenni ha spregiudicatamente portato avanti attività dannose ed inquinanti, e non farlo invece ricadere sulle fasce meno abbienti della popolazione, che non hanno ad esempio la possibilità economica di accedere ad alternative di mezzi e prodotti non inquinanti. Per questo parliamo di “giustizia climatica”, perché la sostenibilità non è solamente un aspetto economico ed ambientale, ma anche sociale.

#fridaysforfuture #verona #globalstrikeforclimate2

Defend Europe, “festa di Pasqua” e polemiche a Cerea. Rossignoli: «Raduno di skinhead»

21 aprile 2019 – Cerea       VERONASERA

 

La locandina del concerto neonazista

L’evento contestato dai consiglieri d’opposizione a Cerea si è svolto all’Area Exp, «tempio laico votato alla cultura sfregiato dalla presenza di estremisti» secondo Alessia

 

“Ci giungono notizie, allarmanti quanto inaspettate, di un raduno a Cerea di skinhead provenienti da diverse parti d’Europa. L’Area Exp di Cerea, tempio laico del nostro territorio, luogo votato alla cultura e all’arricchimento del nostro tessuto sociale, viene sfregiato dalla presenza di estremisti riunitisi per promuovere contenuti e messaggi che si pongono al di fuori di ogni nostro dettato costituzionale”.

A dichiararlo è Alessia Rossignoli, consigliera comunale per il gruppo politico “Coccinella Cerea” in riferimento all’evento svoltosi sabato 20 aprile “Defend Europe – VFS Easter Fest 2019”, dove in quel “VFS” non è difficile ipotizzare di leggere per l’appunto “Veneto Fronte Skinhead”.

Gli stessi gruppi consiliari “Coccinella Cerea” e “Cerea Città”, tramite una nota, si sono detti «stupiti ed allarmati da quanto accaduto», spiegando inoltre di essere «intenzionati a convocare in consiglio comunale il Presidente della Fabbrica che gestisce l’area Exp di Cerea per conoscere i motivi che hanno spinto a concedere l’uso di tale area a gruppi nazifascisti e dichiaratamente razzisti».

Tra le accuse rivolte ai promotori dell’iniziativa da parte degli esponenti dei due gruppi consiliari, vi è tra l’altro quella di aver appositamente scelto di celebrare l’evento nella data del 20 aprile, giorno in cui nel 1889 nasceva un certo Adolf Hitler. Una circostanza che proverebbe come i presenti alla “festa di Pasqua” (Easter Fest ndr) tenutasi all’Area Exp di Cerea avrebbero «voluto celebrare la nascita del più grande criminale che la storia recente abbia mai avuto, Hitler. È una vergogna – si conclude la nota dei gruppi consiliari “Coccinella Cerea” e “Cerea Città” – che porterà discredito alla città di Cerea».

Fonte:

VERONASERA Defend Europe, “festa di Pasqua” e polemiche a Cerea. Rossignoli: «Raduno di skinhead»

Concerto nazi-rock “Defend Europe”

20 aprile 2019 – A Cerea, in provincia di Verona, si tiene un raduno europeo nazifascista con annesso concerto. Il tutto è targato Veneto Front Skinheads. Si tratta di un grosso raduno che si tiene in Area Expo, di proprietà comunale e gestita dalla partecipata comunale La Fabbrica srl. Il sindaco di Cerea è Marco Franzoni, iscritto alla Lega

Locandina 2

 

20 aprile 2019

Il post apparso sul profilo facebook di Alessia Rossignoli, consigliera comunale a Cerea per il gruppo politico “Coccinelle Cerea“.

Risultati immagini per Alessia Rossignoli cereaCi giungono notizie, allarmanti quanto inaspettate, di un raduno a Cerea di skinhead provenienti da diverse parti d’Europa.

L’Area Exp di Cerea, tempio laico del nostro territorio, luogo votato alla cultura e all’arricchimento del nostro tessuto sociale, viene sfregiato dalla presenza di estremisti riunitisi per promuovere contenuti e messaggi che si pongono al di fuori di ogni nostro dettato costituzionale.

Ancora più sconvolgente è apprendere che dell’evento, promosso da associazioni da tempo “sorvegliate speciali” per i contenuti antisemiti e razzisti veicolati, sembra non essere stata data adeguata pubblicità e conoscenza ai cittadini di Cerea, che si ritrovano ad ospitare un evento promosso dal VFS – Veneto Fronte Skinhead – la cui cadenza coincide, orrore degli orrori, con la data di compleanno di Hitler, celebrato dai circoli neo nazisti di tutto il mondo con band che suonano musiche vibranti di odio.

Cerea e la memoria storica di chi ci ha liberato dai crimini nazi fascisti, proprio alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile, viene insultata da questo evento, che mette oltretutto in pericolo la sicurezza e l’ordine pubblico del centro in quanto in grado di richiamare ovvie rimostranze di contestatori, generando un rischio scontri.

 

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La data del concerto coincide con quella della nascita di Adolf Hitler…e non si tratta di coincidenza!

21 aprile 2019

 

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RASSEGNA STAMPA  VERONASERA Defend Europe, “festa di Pasqua” e polemiche a Cerea. Rossignoli: «Raduno di skinhead»

L’evento contestato dai consiglieri d’opposizione a Cerea si è svolto all’Area Exp, «tempio laico votato alla cultura sfregiato dalla presenza di estremisti» secondo Alessia Rossignoli

 

22 aprile 2019

La nota di Francesca Businarolo, parlamentare del Movimento 5 stelle e Presidente della Commissione Giustizia a Montecitorio

Risultati immagini per francesca businaroloSono indignata e preoccupata per quello che è accaduto a Cerea. Il raduno di una serie di sigle neonaziste, tra cui il Fronte Veneto Skinheads, per celebrare Hitler nella data simbolica del 20 aprile, e alla vigilia della nostra festa della Liberazione, è una provocazione che non va sottovaluta. Questi gruppi, che si ispirano alla ideologia violenta e razzista che tanto orrore ha portato in Europa, si sentono evidentemente in diritto di poter manifestare quel che vogliono perché le autorità che dovrebbero non intervengono. In questo caso c’è una lunga catena di autorità che avrebbero dovuto impedire questo scempio della ragione e del buon senso. Tutto è aggravato dal fatto che l’evento, a cui hanno partecipato mille persone, si è svolto in un’importante area fieristica di proprietà del Comune, senza che la cittadinanza fosse minimamente informata.

 

La nota della parlamentare del Partito Democratico Alessia Rotta

Risultati immagini per Alessia rottaNon credo – sottolinea la deputata Dem – meritino spazi della collettività coloro che reputano opportuno ricordare la nascita di un dittatore di cui c’è poco da celebrare e molto da condannare, come la storia ha già ampiamente e definitivamente decretato». E ancora: «Ricordo che costoro, gli emuli dei nazisti, avevano già cercato di organizzare un concerto nel gennaio scorso associando il loro nome a quello di Jan Palach – sottolinea -. Ma a seguito di proteste provenienti da ogni dove della politica e del mondo universitario, a seguito del diniego della concessione di uno spazio gli organizzatori hanno dovuto trovarsi uno spazio privato, senza aiuti, sponsorizzazioni ambigue e vie preferenziali. Occorre tenere il punto fermo e dire che i messaggi veicolati da costoro e la loro apologia sono in contrasto con la nostra democrazia e i valori della nostra repubblica».

 

La nota del sindaco leghista Marco Franzoni, che difende la scelta di aver affittato l’area Exp ai nazifascisti.

Risultati immagini per Marco Franzoni sindaco di cerea«Si tratta di un processo alle intenzioni – dichiara il primo cittadino – tutto è nato dalla richiesta, giunta mesi fa da parte dell’associazione culturale RockAForte, che ha chiesto spazi per un concerto non aperto al pubblico. Si sono esibite più band rock attorno un unico messaggio che ha caratterizzato l’evento: “defend Europe”, come volontà di riconoscersi in un’Europa dei popoli contro un Europa tecnocratica, della finanza e governata da poteri forti non eletti. Organizzatori che hanno seguito le disposizioni prescrittive ed autorizzative in piena regola, pagando regolare affitto e lasciando i locali in perfetto stato». E ancora: «Ci sono delle leggi e c’è soprattutto una Costituzione che permette, all’interno e nel rispetto di questa, la libera circolazione delle idee, anche di quelle più scomode al sistema omologato di pensiero – conclude Franzoni -. Noi vogliamo pensare che il concerto si sia tenuto entro questi limiti, e lontano da nostalgie del passato o logiche razziste che non ci appartengono».

 

RASSEGNA STAMPAVERONASERA Cerea, parla Businarolo: «Grave raduno neonazista, dove erano le autorità?»

La Presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio interviene sulla festa che ha avuto luogo il 20 aprile: «In questo caso c’è una lunga catena di autorità che avrebbero dovuto impedire questo scempio della ragione e del buon senso»

RASSEGNA STAMPALogo-Corriere-del-Veneto- Pasqua? No, è il compleanno di Hitler: nazi in festa nel Veronese. Il caso finisce in parlamento

 

 

23 aprile 2019

RASSEGNA STAMPA Logo-Corriere-del-Veneto-  Raduno nazi-rock nell’area comunale Il caso finisce in Parlamento

 

29 aprile 2019

Di seguto il testo dell’Interrogazione parlamentare depositata dalla deputata del Partito Democratica Alessia Rotta.

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ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02784

Dati di presentazione dell’atto 29/4/19
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 167 del 29/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: ROTTA ALESSIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/04/2019
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL’INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/04/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL’INTERNO delegato in data 14/05/2019
Stato iter:

IN CORSO

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02784

presentato da

ROTTA Alessia

testo di

Lunedì 29 aprile 2019, seduta n. 167

ROTTA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:

il 20 aprile 2019, si è tenuto a Cerea (Verona) un concerto di gruppi nazirock, organizzato dalla formazione di estrema destra «Veneto Fronte Skinheads» a cui hanno partecipato un migliaio di persone, provenienti da varie parti d’Europa;

tale evento è stato organizzato il 20 aprile, anniversario della nascita di Adolf Hitler, in un’area pubblica all’interno di uno dei padiglioni del quartieri fieristico di proprietà del comune;

l’iniziativa è stata promossa da associazioni sorvegliate per i loro contenuti antisemiti e razzisti: si tratta di un’offesa alla memoria storica di chi ha liberato il Paese dai crimini nazifascisti, proprio alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile;

in particolare, il gruppo Veneto Fronte Skinheads è stato indagato dalla Procura di Como in seguito all’irruzione violenta nella sede dove si riuniva il movimento «Como senza frontiere» per discutere di politiche migratorie;

il gruppo è noto nella galassia dell’ultradestra per la sua matrice antisemita e razzista ed è stato uno dei primi movimenti che ha importato in Italia la subcultura giovanile del movimento naziskin;

uno dei gruppi naz-rock invitati al concerto è Gesta Bellica, i testi delle cui canzoni sono chiaramente antisemiti (Tu ebreo maledetto che ti arricchisci sulla pelle degli altri, che speculi sulla gente (….) Giudeo senza patria e con un solo credo, il dio denaro, Trovarti è stata dura ma con i tuoi soldi non fai più paura);

per tali ragioni, appaiono incomprensibili le ragioni per cui il presidente de La Fabbrica, l’ente che gestisce l’area Exp per conto del comune, abbia concesso l’uso degli spazi a gruppi nazifascisti violenti riunitisi per celebrare la nascita del più grande criminale che la storia abbia mai avuto;

un evento del genere rappresenta anche un evidente pericolo per l’ordine pubblico e non si comprendono i motivi per cui alla cittadinanza non sia stata resa nota la natura dell’iniziativa –:

se il Governo sia a conoscenza di quanto evidenziato in premessa e se ritenga di adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a contrastare la diffusione e il radicamento di associazioni e movimenti di stampo neofascista e neonazista che divulgano valori incompatibili con quelli costituzionali, anche promuovendo una disciplina più stringente in relazione al patrocinio di eventi e manifestazioni da parte di enti pubblici.

4 giugno 2019

Convocazione consiglio comunale

La convocazione del Consiglio comunale diCerea

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La mozione presentata al Consiglio comunale di Cerea dai gruppi consiliari “Coccinelle Cerea” e “Cerea città”. Oltre alla richiesta di condannare apertamente il concerto nazista, (che, aggiungo io, implicherebbe anche le scuse e l’autocritica per aver concesso l’area comunale), la mozione richiede di inserire nel regolamento comunale, (come già successo in altre città) l’esclusione dei gruppi, delle forze politiche e delle associazioni che non si riconoscono nei principi antifascisti della Carta Costituzionale dalla possibilità di utilizzare spazi pubblici per comizi e iniziative pubbliche. La norma da inserire prende spunto dall’iniziativa dell’Anpi che ha redatto un documento, e una petizione, tesi ad impedire ai nazifascisti di avere agibilità politica utilizzando spazi dei Comuni. QUI potete leggere il testo della petizione.

 

 

 

Fideiussioni false, stop a due maxi lottizzazioni

18 aprile 2019

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La località San Rocchetto, che, almeno per ore, non verrà deturpata dal cemento – Foto inserita dalla redazione del blog

Un plauso e un ringraziamento al consigliere comunale Michele Bertucco, che, controllando le fideiussioni di garanzia e scoprendole false, ha evitato che nuove colate di cemento si abbattessero sulla nostra città. E’ però lecito chiedersi perchè la maggioranza, ed in particolare l’assessore all’urbanistica Ilaria Segala, non si sia accorta di nulla! Perchè non sono stati eseguiti i controlli, e chi ha la responsabilità di non averli fatti? – Movimentandoci a Verona

 

arena

 

Ex Cardi e San Rocchetto: la svolta dell’assessore Segala dopo le verifiche

L.A.

 VERONA Le fidejussioni sono false e adesso si bloccano due dei più importanti (e contestati) progetti edilizi in corso: quello alle ex Cardi di Chievo e quello di San Rocchetto, nei pressi di Quinzano. La notizia è stata data in consiglio comunale dall’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala, rispondendo ad una domanda di Michele Bertucco (Sinistra in Comune) che per primo aveva sollevato questa spinosissima questione.

L’assessore aveva promesso una verifica suAlle polizze presentate per garantire la solvibilità delle imprese. La verifica è stata fatta. Entrambe le polizze sono false. E adesso entrambi i progetti sono bloccati. La questione passa in mano agli avvocati delle imprese, che hanno 30 giorni di tempo per fornire tutte le spiegazioni del caso. E se le spiegazioni non saranno soddisfacenti, niente case, niente negozi, niente di niente.

Sull’ex Cardi si apre poi un’altra questione: nelle proposte iniziali non erano indicati i piani degli edifici da costruire. La proprietà pensa a 2 «torri» da 18 piani, ma questo «buco» nell’iter potrebbe consentire al Comune di permetterne al massimo nove.

Al momento, comunque, fari puntati sulla questione delle fidejussioni false. Bertucco aveva scoperto che la Colonnade Insurance, titolare apparente di quelle polizze, già nel novembre 2016 aveva fatto sapere di non aver mai emesso fidejussioni in Italia, e aveva citato alcune polizze contraffatte intermediate con la partecipazione della Slovak Broker, con sede in Slovacchia. Che è la società che ha stipulato le polizze poi fatte arrivare a Palazzo Barbieri.

La fidejussione viene presentata come garanzia della capacità dell’impresa di far fonte al contribuito di sostenibilità pattuito col Comune (1,3 milioni di euro per San Rocchetto e 1,6 milioni per l’ex Cardi), ed è condizione fondamentale per la validità del Piano urbanistico Attuativo. Dopo la denuncia di Bertucco, l’assessore Segala aveva ordinato una verifica. Scoprendo la contraffazione.

Ricordiamo che l’insediamento progettato all’ex Cardi di Chievo dall’impresa Berardi prevede l’edificazione di 300 nuovi appartamenti e di 150 tra negozi e uffici. A San Rocchetto, splendida area verde ai piedi della collina che sovrasta Quinzano, la imprese Immobiliare Eureka, Pieve Srl, Legnaghese Cantieri e Alessandro Leardini avevano progettato di costruire dieci edifici da 5 piani ciascuno per un centinaio di nuovi appartamenti. Su questa vicenda era arrivata anche una sentenza del Consiglio di Stato favorevole ai costruttori. Ma adesso, la vicenda delle fidejussioni false rimette tutto in discussione.