Nuove minacce a Angelo e Andrea, che ora vivono nella paura.

17 aprile 2019

RASSEGNA STAMPA VERONASERA A distanza di mesi dalle aggressioni, Andrea e Angelo vivono nella paura

La coppia gay di Grezzana è stata aggredita in piazza Bra e anche in casa la scorsa estate ed ha eretto anche un muro per difendersi. Per il sindaco, però, la struttura è abusiva e va tolta

 

Nasce il sensore per identificare i Pfas: brevettato dalla Ca’ Foscari

17 aèroòe 2019         VERONASERA

 

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Attiviste protestano contro l’inquinamento da pfas – Immagine inserita dalla redazione del blog

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«Il nostro sensore permette un riscontro sul campo, immediato e poco costoso, utile, ad esempio, a concentrare gli ulteriori approfondimenti analitici solo sui siti più inquinati», ha spiegato Paolo Ugo, professore di Chimica analitica

Identificare i Pfas in modo rapido e semplice ora è possibile , grazie ad un sensore elettrochimico che riesce a misurare la concentrazione di perfluorottano sulfonato (Pfos), tra le molecole della famiglia di queste sostanze più diffuse e inquinanti, brevettato dai ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

Come riportano i colleghi di VeneziaToday, gli impatti sulla salute per l’accumulo di questi composti sono ancora oggetto di studio, ma le prime ricerche confermano rischi per la salute.

«Oggi servono costose analisi di laboratorio per misurare la concentrazione di Pfos – spiega Paolo Ugo, professore di Chimica analitica a Ca’ Foscari e coordinatore del team di inventori del sensore – mentre il nostro sensore permette un riscontro sul campo, immediato  e poco costoso, utile, ad esempio, a concentrare gli ulteriori approfondimenti analitici solo sui siti più inquinati». Il sensore impiega polimeri a stampo molecolare, una specie di reticolo creato ad hoc le cui cavità coincidono con le molecole che si vorranno riconoscere: lo stampo intrappola quindi le molecole complementari. In questo caso, conoscendo l’impronta del  Pfos, il sensore è in grado di riconoscerlo e misurarne la concentrazione.

«Mi congratulo e ringrazio il professor Paolo Ugo, professore di Chimica analitica a Ca’ Foscari, e tutto il suo team di ricercatori – ha dichiarato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – per l’attenzione che hanno prestato nel focalizzare i loro studi nel cercare una soluzione relativamente ad un tema che mi sta particolarmente a cuore. Li ringrazio personalmente e confermo il massimo impegno della Regione nella prevenzione della diffusione dei Pfas, queste sostanze che conosciamo essere pericolose per la salute e per l’ambiente, che Regione del Veneto sta combattendo con tutti i mezzi disponibili.

Molto bene che nel campo della ricerca si proseguano gli studi – ribadisce il Presidente della Regione del Veneto – questo a dimostrazione che anche la scienza considera importante approfondire i temi legati a queste sostanze chimiche pericolose. E se l’attenzione accademica cresce, credo che, a questo punto, sia fondamentale che anche il Governo agisca. Ribadisco che, come la Regione Veneto sin dal 2017 si è imposta limite zero Pfas per le acque destinate al consumo umano, è necessario che il Ministero dell’ambiente ponga subito limiti nazionali zero Pfas».

Fonte:

VERONASERA Nasce il sensore per identificare i Pfas: brevettato dalla Ca’ Foscari

 

Pfas, Arpav trova inquinante di ultima generazione nel fiume Po.

16 aprile 2019       VERONASERA

 

 

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Il composto è nominato C6O4, lo utilizzava anche la Miteni ma è improbabile che dalle zone contaminate del Veneto sia arrivato al Po. Zaia: «È la conferma che la questione Pfas è un tema che interessa tutto il Paese».

L’Arpav ha comunicato agli uffici di Nicola Dell’Acqua, commissario delegato a far fronte all’emergenza Pfas in Veneto, quanto segue:

A partire dalla fine di gennaio Arpav ha esteso la ricerca di un nuovo composto C6O4 ad alcuni punti di acqua superficiali collocati in punti di attingimento idropotabile. L’inquinante emergente in questione era in passato stato ritrovato nelle acque contaminate nei pressi dello stabilimento della Miteni, che lo utilizzava nel processo produttivo a sostituzione dei Pfas tradizionali. Ma si è ritenuto di ricercarlo nell’ambiente per verificare la presenza da altre possibili fonti.
A marzo è stata riscontrata una positività presso la stazione di acque superficiali sul fiume Po in località Corbola con la determinazione di un quantitativo di alcune decine di nanogrammi litro. Il campionamento è stato ripetuto il 2 aprile scorso, confermando il ritrovamento sia nella stazione già campionata che a monte e a valle della stessa.
Considerato che, data l’ubicazione dei punti di campionamento, risulti pressoché impossibile che derivi dal sito inquinato nell’area dell’azienda Miteni, il composto quasi sicuramente deriva dalle regioni del bacino padano a monte idraulico delle prese in cui è stata ritrovata la sostanza con una concentrazione di circa 80 nanogrammi/litro.
Una sostanza così poco utilizzata e di nuova generazione per essere riscontrata in queste quantità nel fiume più grande d’Italia fa supporre che si possano trovare a monte fonti di inquinamento importanti. Si ricorda che per questa sostanza di nuova generazione gli standard analitici commerciali non sono disponibili e le analisi, ad oggi, sono sperimentali.
Per questo motivo la Regione del Veneto sta predisponendo una segnalazione alle Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte riguardo a questo ritrovamento.
Non essendovi limiti europei e nazionali, per motivi precauzionali il gestore della rete idropotabile Acque Venete ha già ordinato nuove batterie di filtri.

«Questa è la conferma che la questione Pfas è un tema che interessa tutto il Paese, ed è una primaria questione ambientale nazionale – ha commentato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Per questo motivo è necessario che il Governo, come ha già fatto il Veneto da tempo, intervenga fermamente, ponendo limiti zero. Invitiamo, quindi, il Ministero dell’ambiente a muoversi sulla linea già tracciata dalla nostra Regione, agendo il più rapidamente possibile. Ciò a tutela della popolazione non solo delle aree interessate da questo tipo di inquinamento in Veneto, ma di tutti i cittadini del nostro Paese».

Fonte: VERONASERA Pfas, Arpav trova inquinante di ultima generazione nel fiume Po
 

 

 

 

 

Femminielli e pedofili Gandolfini a processo

9 aprile 2019             arena

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DIFFAMAZIONE. Nel 2015 il paragone durante un convegno sul gender

Il leader del Family Day disse: «Arcigay approva le 58 identità diverse», con l’avallo al reato. Querelato

F.M.

Da una parte Massimo Gandolfini, leader del Family day, a nemmeno un metro di distanza Flavio Romani, presidente di Arcigay. Vicini di sedia ma contrapposti, naturalmente, per ideologia e scelte. Solo che lo psichiatra presidente nazionale di «Difendiamo i nostri figli» davanti al giudice Attilio Turati deve difendersi dall’accusa di diffamazione.Quattro anni fa durante un convegno organizzato dall’associazione «La Pieve» a Sommacampagna intitolato «Ideologia gender: attacco alla famiglia» il leader del Family day lesse il titolo di un articolo di Repubblica del luglio 2014: «Da oggi il social network (ovvero Facebook) permette di optare tra 58 identità diverse. Tutte approvate dall’Arcygay, inclusa una destinata a suscitare dibattiti». E poi, come emerge dai video postati in rete, disse: «E sapete qual è questa categoria destinata a suscitare il dibattito? La pedofilia».L’Arcigay aveva collaborato con Fb e tra le opzioni identitarie da inserire nella piattaforma italiana aveva suggerito quella del femminiello ma, stando alla querela e alla tesi della Procura che chiese il rinvio a giudizio di Gandolfini, il medico travisò il contenuto dell’articolo. Il parallelo suscitò, comprensibilmente, lo sdegno e l’indignazione non solo degli appartenenti all’Arcigay ma di molte altre persone solo che fu l’associazione presieduta da Romani a querelare. Ieri davanti al giudice Turati il pm d’udienza Nicola Marchiori ha chiesto l’assoluzione per l’imputato ravvisando «non un attacco alle posizioni dell’Arcigay, ma percependo in quella frase una preoccupazione». Una richiesta che ha indotto l’avvocato Rita Nanetti, patron di parte civile, ad una articolata arringa: «Il suo messaggio parte da una libera scelta di genere e sdogana la pedofilia come identità. Travisa il fatto storico, Arcigay inserisce il femminiello e lui dice che tra le identità Arcigay ha inserito la pedofilia». Ha concluso anche la difesa di Gandolfini, Alessandro Montagnoli. La sentenza tra due mesi.

 

La deriva identitaria – Il sito del Comune di Verona si potrà leggere anche in lingua veneta.

 

12 aprile 2019

RASSEGNA STAMPA  VERONASERA Sito web del Comune in “lingua veneta”, il Consiglio approva. Pd: «Proposta ridicola»

La consigliera comunale Anna Grassi della Lega Nord ha richiesto l’inserimento dell’opzione “lingua veneta” nel sito web ufficiale del Comune di Verona al fine di «consultarlo meglio»

 

11 aprile 2019

Anna Grassi presenta un Ordine del giorno che contiene la proposta di aggiungere alla traduzione in inglese, quella in lingua veneta. Di seguito l’Ordine del giorno.

icona_pdf 1065_odg.pdf – scarica qui il pdf

 

22 febbraio 2019

il 22 febbraio 2019, la consigliera comunale Paola Bressan deposita in Comune la mozione n°893, che potete leggere e scaricare qui sotto. La mozione chiede di aggiungere al sito del Comune di Verona l’opzione di traduzione e lettura in lingua inglese. La mozione verrà approvata congiuntamente all’Ordine del giorno presentata da Anna Grassi, in data 11 aprile 2019

icona_pdf mozione n°893 – scarica qui il pdf

 

A Verona la propaganda Prolife arriva anche tra i banchi di una scuola pubblica

9 aprile 2019     Risultati immagini per l'espresso

 

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L’Istituto Dal Cero di San Bonifacio

 

Una mostra nell’Istituto tecnico Dal Cero espone 27 pannelli che ricalcano le tematiche affrontate al World Congress of Families. No all’aborto, alla pillola del giorno dopo, alla scienza “che non rispetta la vita”. Con una circolare della preside che invita i docenti a parlarne. E un concorso che mette in palio una gita a Strasburgo

di Fabio Salamida
A Verona la propaganda Prolife arriva anche tra i banchi di una scuola pubblica

Largo dunque alla famigerata “famiglia naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, centro e cuore della civiltà dell’amore”, a scapito di qualsiasi altri tipo di unione, civile compresa, malgrado regolata da una legge del 2016; è, invece, un “viaggio complesso e affascinante nelle ‘profondità’ accoglienti del corpo materno” quello che deve affrontare il “bambino nell’utero materno”, sin dall’ovulo appena fecondato dallo spermatozoo; la pillola del giorno dopo? “ovvero come si deresponsabilizza il giovane di fronte al valore della vita e della sessualità”, descritta alla stregua dell’aborto; due i cartelli dedicati all’interruzione di gravidanza: “Esiste il diritto all’aborto?” si chiede il primo, citando in modo decontestualizzato (e strumentale, verrebbe da pensare) Madre Teresa di Calcutta, Pier Paolo Pasolini e Norberto Bobbio (che espressero sì posizioni critiche rispetto all’aborto, ma con motivazioni assai distanti da quelle utilizzate oggi dalle associazioni prolife); prosegue il secondo: “Perché mascherare la verità di un dramma?” descrivendo poi la “drammatica realtà” di cinque milioni di “bambini abortiti in strutture pubbliche o convenzionate in adempimento alla legge 194”.

Un altro dei cartelloni esposti

Diversi i cartelli che si avventurano in questioni scientifiche portando – anche qui – una visione a senso unico e parziale dei temi trattati, dalla sterilità alla procreazione assistita, dai bambini prematuri a quelli portatori di disabilità, fino a un lungo attacco al Protocollo di Groningen, disciplinare proposta dal medico olandese Eduard Verhagen che prevederebbe l’eutanasia per bambini che possono avere una qualità di vita molto bassa e senza prospettiva di miglioramento, ma che è già illegale in tutto il mondo. Due di essi sentenziano: “Quando la scienza rispetta la vita” e “Quando la scienza non rispetta la vita”. Il modello di scienziato proposto è quello di Jérôme Lejeune, il genetista francese che scoprì la causa della Sindrome di Down e si schierò contro procreazione assistita e legalizzazione dell’aborto, fondando l’associazione “SOS futures mères”, primo movimento prolife francese. La sensazione è che in un questo pastiche di citazioni, da Tommaso d’Aquino a Pier Paolo Pasolini, senza dispensare la solita Oriana Fallaci, i liceali senza dovuta spiegazione filosofica e scientifica siano abbandonati in un magma ideologico e a-critico.

Ancora un cartellone esposto nella scuola

Come accade ormai da tempo in tutto il mondo, i sostenitori del motto “Dio, patria, famiglia” sembrano aver rinunciato a una dialettica aggressiva su temi scottanti, impostando la comunicazione sull’esaltazione della cosiddetta famiglia tradizionale e preferendo messaggi “positivi” che rifiutano in modo categorico ogni pensiero e modo di vivere alternativo a quello da loro proposto. La “mostra” dell’Istituto Dal Cero segue questa traccia. Se – come titola uno dei quindici rollup – “tutti siamo stati embrioni”, va da sé che ogni forma di interruzione di gravidanza sia considerata un omicidio perché “l’essere umano va rispettato e trattato come una persona sin dal suo concepimento”. A far da corredo, immagini rassicuranti e riconoscibili, dalle tante foto di bambini a dipinti di Chagall e De Chirico. Non mancano i riferimenti al cristianesimo: dagli “insegnamenti della Chiesa” alle citazioni di Benedetto XVI sul matrimonio tra uomo e donna e stralci dell’enciclica “Evangeluim Vitae” lasciata in eredità da Giovanni Paolo II. Assente Bergoglio, forse per i messaggi proposti finora considerati poco utili per l’aggiornamento dei “cartelli informativi”.

Tutto questo accade nel 2019 in una scuola pubblica di uno Stato laico che nel suo ordinamento ha fatto sue conquiste sociali come il diritto all’aborto, il divorzio e – in tempi più recenti – le unioni civili. A rendere ancor più singolare la vicenda, una circolare interna emanata il 26 febbraio scorso dalla dirigente scolastica che annunciando l’istallazione della “mostra” invita i docenti (in particolar modo quelli di religione) a “valorizzare l’iniziativa coinvolgendo gli studenti”.

La circolare della preside

La circolare della preside

Lei tende a minimizzare: «Noi accogliamo anche altri tipi di allestimenti compresi quelli di pittura, non c’è alcun collegamento con il congresso di Verona. Questa mostra si fa da più di sei anni e dopo ne ospiteremo una sulle farfalle… Tra l’altro è stata un’occasione sfruttata da poche classi che con il docente di religione cattolica sono scese a leggere gli slogan per poi discuterne. C’è anche un concorso, organizzato dal Movimento Per la Vita, che l’anno scorso abbiamo vinto (concorso che prevede la scrittura di un tema e a cui partecipa il dipartimento di Lettere, non quello di religione). Ai ragazzi viene  data l’opportunità di andare a Strasburgo, quindi diventa anche una cosa appetibile…». Insomma, agli studenti che trattano i temi proposti dal Movimento per la Vita viene prospettata una bella gita scolastica.

Nulla che non sia condiviso dalla comunità, a sentire la preside: «Lavoriamo sempre con le realtà presenti sul territorio, con i consultori e con varie associazioni. Se qualcuno avesse voluto protestare lo avrebbe fatto in passato, ma non abbiamo ricevuto lamentele di nessun tipo. E poi c’è sempre il consiglio di istituto dove chi vuole può dire la sua. Noi siamo accoglienti e se dovessero presentarci altre tipi di istallazioni, magari che parlino delle nuove tendenze della famiglia le valuteremmo con la stessa professionalità, ma siamo comunque in un territorio abbastanza tradizionalista dove si tiene molto alla famiglia tradizionale».

A Verona, insomma, i riflettori sul World Congress of Families si sono spenti, ma le associazioni prolife continuano la loro opera anche nei luoghi deputati all’educazione delle nuove generazioni, tra un’esposizione di quadri e una mostra di farfalle.

Fonte:

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Pillon condannato per diffamazione nei confronti di un circolo gay

11 aprile 2019

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Il giudice unico di Perugia ha condannato l’avvocato Simone Pillon, senatore della Lega, a 1.500 euro di multa per diffamazione nei confronti del circolo gay Omphalos per alcuni commenti (quando ancora non era parlamentare) sulla loro attività tra i giovani e nelle scuole.

In particolare – secondo l’accusa – Pillon affermava “falsamente” che un opuscolo per i giovani fosse un invito ad avere rapporti omosessuali, diffondeva «notizie non corrispondenti al vero sull’attività di informazione e prevenzione delle malattie veneree» e additava l’associazione «impegnata in incontri educativi nelle scuole, come istigatrice all’omosessualità».

Il giudice ha disposto anche il risarcimento, da liquidarsi in sede civile, nei confronti di Omphalos e di un attivista, con una provvisione complessiva di 30 mila euro, al pagamento della quale ha subordinato la sospensione della pena. «Difendere le famiglie dall’indottrinamento costa caro» ha commentato Pillon. Per Omphalos invece «giustizia è fatta». (Ansa)

25 aprile 2019 – Festa della Liberazione, 1 maggio, Festa dei lavoratori…e dintorni.

25 Aprile 2019

 

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Il volantino redatto dall’Assemblea 17 dicembre

 

IL PROGRAMMA costruito dalle realtà di movimento rispetto al 25 aprile e dintorni.

freccia-destra Giovedì 25 aprile 2019
ore 9.30 – Manifestazione del 25 aprile, Piazza Bra
In occasione del 74° anniversario della liberazione dal Nazi-Fascismo, corteo per le vie cittadine per la deposizione delle corone nei luoghi simbolo della Resistenza veronese e al termine in Gran Guardia per l’orazione ufficiale
di Lidia Menapace.

ore 13.00/23.00 – La festa c’è!
sede IVrR e ANPI Verona – via Cantarane 26
Dalle ore 13:00, risotto resistente e musica, ore 15:30. Dibattito “L’antifascismo italiano dalla guerra civile spagnola alle resistenze europee” con Enrico Acciai

ore 18.30 – Come si esprime l’orrore, Piazza Bra.
Per ricordare tutte le vittime dei vecchi e nuovi Nazi-Fascismi, a cura del Circolo Pink.

freccia-destra  Venerdì 26 aprile 2019
ore 18.30 – Il Comitato Verona Pride 2019 presenta a Verona la mostra fotografica e biografica “Adelmo e gli altri. Confinati omosessuali in Lucania”.
Presso Circolo Pink – via Cantarane 63/C. All’inaugurazione sarà presente il curatore della mostra Cristoforo Magistro di Agedo Torino.
Durante la presentazione reading letture storie a cura di:
Rossella Terragnoli, Enrico Ferrari, Paolo Ottoboni, Nicolò Sordo, Paola Bonatelli.
La mostra sarà visitabile da martedi 23 aprile a domenica 5 maggio nei locali di Veronetta:
Osteria ai Preti, Robyz Bar, Libre!, ANPI, Circolo Pink.

ore 19.00 Allenamento dimostrativo di boxe popolare aperto a tutt* e a seguire aperitivo con buffet e Dj set. A cura Suburban e Palestra Popolare Verona

 

freccia-destra Sabato 27 aprile 2019
ore 12.00/21.00 – Un calcio al razzismo // torneo di calcio e presentazione libro Zona Porta Vescovo
La giornata ruoterà intorno al calcio popolare e all’antirazzismo: si inizierà con un pranzo sociale perché a pancia piena si è tutti più felici, a seguire presenteremo il libro “Un calcio al razzismo” a cura dei ragazzi e ragazze della No racism Cup di Lecce, torneo annuale di calcio popolare che si svolge in Puglia ogni estate. In seguito si svolgerà un torneo di calcio a 5.
L’evento si svolgerà all’aperto (zona veronetta/borgo venezia); in caso di maltempo il pranzo e la presentazione del libro ci saranno comunque mentre per il torneo si valuterà direttamente sul posto.
PER ISCRIVERSI AL TORNEO DI CALCIO E PER AVERE MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA LOCATION VI INVITIAMO A SCRIVERE ALLA PAGINA FACEBOOK: Suburban.
A cura Suburban e Palestra Popolare Verona – link all’evento: https://bit.ly/2D4H9hJ
freccia-destra Martedì 30 aprile 2019
ore 19.30 – Nicola Tommasoli 11 anni dopo, Porta Leoni.
Iniziativa per il ricordo e la denuncia dell’omicidio del giovane Tommasoli, selvaggiamente picchiato e ucciso da un gruppo di fascisti nel 2008 a Verona, a cura del Teatro Popolare.
freccia-destra  Mercoledì 1 maggio 2019
ore 10.00 – Il primo maggio non si lavora (flash mob).

ore 12.30 – Pranzo condiviso
sede di Rifondazione Comunista di via Benedetti n. 18 a Borgo Roma organizzato dal GAP (gruppo di acquisto popolare)
Sarà offerto un piatto di bigoli con il pomodoro o con le sarde ed ognuna/o è invitata/o a portare una pietanza della propria tradizione e cucina.
Un modo semplice, ma significativo per far festa assieme e nello stesso tempo ricostruire coesione sociale. Per questioni organizzative è gradita la prenotazione ad uno dei numeri 3316016657- 3406439691- 3349705219 entro il 29 aprile.

13.00-23.00
World Caffè a cura di Non Una di Meno Verona, presso Parco San Giacomo.
Un pic-nic femminista in cui si discuterà di lavoro produttivo, riproduttivo e migrante. Un modo per festeggiare assieme il primo Maggio, festa del lavoro, in modo conviviale e partecipato.

 

 

IL DOCUMENTO dalle realtà di movimento antifasciste veronesi

LIBERIAMOCI / RIBELLIAMOCI
25 aprile 2019 – 74esimo dalla liberazione dal Nazi-Fascismo

Il Regime Fascista, dal momento della sua instaurazione in Italia, ha rivelato il suo crudele volto di repressione, violenza e soprusi. Le partigiane e i partigiani che lo hanno combattuto hanno ottenuto una società libera e migliore.
OGGI come ieri, annunciare soluzioni semplici, a “portata di mano”, a problemi che sono in realtà complessi, e che ormai costituiscono il quotidiano delle persone, non fa che diffondere odio, paura e rancore.
I nostri governanti alimentano e sfruttano quest’onda per ridurre libertà e diritti di tutt*. Forse il nome di chi è al governo non è più quello di “partito fascista”, ma le pratiche e i problemi sono gli stessi. Per questo la celebrazione del 25/4 diventa oggi per tutt* motivo di rinnovata lotta e resistenza.
La Lega e i partiti di governo fingono di parlare alle persone che sono state impoverite, che hanno perso i diritti, che subiscono l’“austerity” e le leggi a favore dei più ricchi. La verità è che il potere teme che le classi popolari si uniscano e capiscano chi davvero le prende in giro e le sfrutta.
Le difficoltà economiche, le fatiche quotidiane, le contraddizioni della società vengono strumentalizzate per fare quello che i fascisti hanno sempre fatto: cercare di attaccare le persone più deboli, esprimere violenza, imporre un ordine maschilista e autoritario.
Ecco perché in questi anni e in questi giorni, italian* e stranier* vengono pres* in giro con false promesse (sostegni economici, laute pensioni, taglio di tasse e accise…). Ecco perchè si additano nemici e si confezionano capri espiatori: marginali, senzatetto, rom, migranti, antifascist*, donne e uomini liber* nel pensiero e nella propria autodeterminazione
E per questo vengono autorizzate leggi sempre più dure e misure sempre più violente: i taser, le nuove “zone rosse”, il controllo poliziesco… Tutto in nome di una “sicurezza” machista e militarizzata, del “dividi e comanda”, della guerra ai poveri.
È iniziata una corsa all’indietro, a chi toglie più spazi, a chi concede meno libertà, a chi permette meno diritti. E tutte le forze politiche, dalla Lega al M5s, da FI al PD sono al servizio dei più ricchi e potenti, deformano la realtà, attaccando le masse e la loro dignità.
Se questo avviene in tutta Italia, a VERONA, il comune è governato da una giunta integralista, xenofoba, apertamente ostile alle soggettività antifasciste e trans-femministe, che intitola una strada ad Almirante, approva regolamenti discriminatori (e contro i diritti umani), minaccia di togliere la sede all’Anpi, revoca il permesso per l’utilizzo di sale pubbliche a chi giudica non conforme, avalla iniziative di gruppi neofascisti e si schiera con il più retrogrado tradizionalismo cattolico.
In questi mesi a Verona e in Italia chi contesta, chi dice la propria opinione, chi fa emergere un paese diverso da quello raccontato dal potere viene individuato, insultato, diffamato, inquisito e condannato, come è successo recentemente a 6 compagn* antifascist* veronesi.
Ma quelli che predicano odio, che danno false soluzioni, che cancellano i diritti delle donne e del mondo LGBTQI, dei e delle migranti, e di tutt* noi, sono gli stessi che riducono i diritti del lavoro, aumentano il precariato e peggiorano le condizioni di vita di ciascun*.
IL 25 APRILE È LA FESTA DI CHI LOTTA CONTRO TUTTI I FASCISMI, CONTRO LA DISCRIMINAZIONE, CONTRO LO SFRUTTAMENTO.
I fascisti e i nazisti di ieri e di oggi sono nemici dei diritti e delle libertà. Noi, e con noi chi vuole aprire spazi di inclusione, libertà e resistenza, siamo qui e qui rimarremo.
Per reagire a questa onda nera, questo anno e in questo momento storico vogliamo dare un senso concreto alla celebrazione del 25/4, una festa che non è mai stata così importante e purtroppo così pericolosamente banalizzata e sotto attacco. Dal 25/4 al 1/ 5 le diverse realtà antifasciste veronesi daranno vita a una settimana resistente, che comprenderà manifestazioni, momenti conviviali, sport popolare, spettacoli teatrali e molto altro. Per non dimenticare che ogni forma di fascismo, vecchio o nuovo, velato o manifesto, è oppressione e violenza e per dimostrare che la resistenza è viva, ieri come oggi.
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Assemblea 17 dicembre,Non una di meno Verona, Suburban, Potere al Popolo Verona, Pink Refugees, Comitato Verona Pride 2019, Partito Comunista Italiano, Federazione Giovanile Comunista Italiana, Teatro Popolare, , Palestra Popolare Verona, Circolo Pink, Nidil CGIL Verona, Rude Firm Virtus Verona 1921, Gruppo di Acquisto Popolare Verona, Rifondazione Comunista Verona

25 aprile

 

19.4.25 25 aprile anpi🇮🇹 25 APRILE 2019 – FESTA DELLA LIBERAZIONE 🇮🇹
I valori della Resistenza vivono nella memoria, nella Costituzione e nella nostra democrazia, luoghi a cui va costantemente data nuova energia. Per questo, come ogni anno, festeggiamo nel ricordo e rinnoviamo l’impegno.
**(Evento in Aggiornamento)**
::: Manifestazione Ufficiale :::
09:25 – Raduno in Piazza Bra
10:20 – Formazione del corteo, arrivo in Piazza Viviani
10:40 – Deposizione delle Corone presso la Sinagoga e Piazza Bra
11:15 – Intervento del Prefetto di verona, del Sindaco e del Pres. della Provincia; intervento del Pres. della Consulta Studentesca;
intervento dell’Oratore Ufficiale Lidia Menapace, Comitato Nazionale A.N.P.I.
::: La Festa C’è :::🎉
A partire dalle 13:00, presso la Caserma S. Marta inizia la Festa del 25 Aprile con risotto resistente e musica.
15:30 – Dibattito *in aggiornamento*
17:30 – SLAP GURU (70 Psych Hard Rock);
19:30 – ZEN KITCHEN (Jazz/Blues);
21:20 – POSEYDON (Groove Doom);
22:20 – DUST N DIAMONDS (Alternative Rock).
Tutto il giorno cibo e bevande a prezzi popolari
Buona Festa della Liberazione! 🚩🇮🇹

 

19.4.25 cRITICAL MASSTorna l’appuntamento annuale dedicato alla resistenza. Un percorso tra i luoghi della resistenza cittadina veronese, per non dimenticare come e perché è nata la nostra Repubblica.
Il gruppo di Resistere-Pedalare-Resistere, partirà da p.zza Brà, raggiungendo gli Scalzi e da quì seguirà il percorso della via di fuga, fatto in macchina dai 6 componenti del GAP veronese, che liberarono il sindacalista comunista Giovanni Roveda. Quindi: Castelvecchio, S. Giorgio, i Lungadigi sino all’università, viale dei Partigiani, Porto S. Pancrazio, Viale Venezia, P.ta Vescovo. S. Giorgio, P.te Catena, Poligono di tiro di F.te Procolo, dove venne fucilato Lorenzo Fava del GAP, e rientro in p.zza Brà, passando da Castelvecchio e via Roma.

 

23 aprile 2019

IL REVISIONISMO STORICO DEL CONSIGLIERE BACCIGA

Bacciga AndreaIl consigliere comunale Andrea Bacciga, eletto nelle liste di Battiti e sodale del movimento neofascista Fortezza Europa, presenta la mozione n°1079, che impegna sindaco e giunta comunale a destinare, nei prossimi anni, le somme abitualmente erogate per l’organizzazione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione, alla realizzazione di “convegni imparziali” che ripercorrino la storia della “guerra civile”, riconoscendo anche le motivazioni di chi si schierò con la Repubblica di Salò e che racconti anche le uccisioni avvenute dopo il 25 aprile 1945. L’ennedimo tentativo di revisionismo storico proposto proprio da chi, a parole, auspica un approccio più storiografico e meno politico della questione.

 

LE DICHIARAZIONI DI DI MAIO A PROPOSITO DI CHI NEGA IL 25 APRILE. – Dichiarazioni a mio avviso interessanti perchè in esse è contenua l’identificazione tra chi oggi nega, o sminuisce, il valore del 25 aprile, con i partecipanti al Congresso di Verona…Peccato però che i principali sostenitori di quel Congresso siano ancora i suoi alleati di governo!

Immagine correlata

Leggo che qualcuno oggi arriva persino a negare il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Lo trovo grave. Non è alzando le spalle e sbuffando che questo Paese cresce. Al contrario, cresciamo se diamo forza a certi valori, alla nostra storia. Perché col menefreghismo non si va da nessuna parte.
E poi, concedetemelo, è curioso che coloro che oggi negano il 25 aprile siano gli stessi che però hanno aderito al congresso di Verona, passeggiando mano per la mano con gli antiabortisti.
Per carità, ognuno la vede come vuole. Il pensiero è libero. Ma io, sia chiaro, voglio anche un’Italia libera, di guardare avanti innanzitutto.
Il ripristino della leva obbligatoria, la contestazione della 194, gli attacchi alle donne, il ritorno al Medioevo non fanno parte dei valori del MoVimento 5 Stelle. Il 25 aprile è una festa nazionale della Repubblica Italiana. Non è questione di destra o di sinistra, come sento dire, ma di credere in questo Paese. Di credere nell’Italia e di rispettarla. E chi come me ci crede, il 25 aprile lo ricorda

Fonte: facebook

RASSEGNA STAMPA VERONASERA Luigi Di Maio: «Chi nega il 25 aprile ha aderito al Congresso di Verona»

Lo ha scritto il vicepremier sul proprio profilo ufficiale Facebook: «Non è alzando le spalle e sbuffando che questo Paese cresce. Al contrario, cresciamo se diamo forza a certi valori,

 

 

Tonno e cracker per pranzo. Bimba discriminata alla mensa scolastica perchè la famiglia risulta morosa.

8 aprile 2019

RASSEGNA STAMPA VERONASERA Genitori morsi: tonno e cracker a scuola alla figlia. «Umiliata dal Comune»

È la segreteria provinciale del Partito Democratico a commentare l’episodio avvenuto a Minerbe nei giorni scorsi: «Tutelare l’infanzia è uno dei principali doveri delle amministrazioni ed un Comune che si sottrae a questo non svolge il proprio ruolo»

 

 

7 aprile 2019

RASSEGNA STAMPA arena Genitori non in regola con i pagamenti Alla bimba in mensa serviti tonno e cracker

 

RASSEGNA STAMPAVERONASERA Famiglia povera non paga la mensa a scuola: serviti tonno e cracker per una bambina

L’episodio è avvenuto in una scuola elementare di Minerbe