CONTATTI
2019
Giovedì 19 Dicembre
Per il ciclo “1969-2019. Quel giorno che tutto è cambiato:
Piazza Fontana, Pinelli e il malore attivo dello Stato”:
PRIMA DI PIAZZA FONTANA
La prova generale
Incontro con Paolo Morando, autore di “Prima di Piazza Fontana. La prova generale” (Laterza 2019)
Giovedì 19 dicembre 2019
– L’incontro è alle 20.30
– La Sobilla apre alle 19.30 con il consueto benvenuto
Milano, 25 aprile 1969: due ordigni scoppiano alla Fiera campionaria e all’Ufficio cambi della Banca Nazionale delle Comunicazioni della Stazione centrale, provocando una ventina di feriti. È il primo atto della campagna di attentati che pochi mesi dopo porterà alla strage di Piazza Fontana.
L’Ufficio politico della questura, fin dalle prime ore, punta verso gli anarchici. A condurre le indagini sono il commissario Luigi Calabresi e i suoi uomini, gli stessi che si troveranno nel suo ufficio la notte della morte di Giuseppe Pinelli, nome che nell’inchiesta spunterà di continuo, come quello di Pietro Valpreda, che già qui si profila come futuro capro espiatorio.
Una vicenda determinante per comprendere fino in fondo i misteri di Piazza Fontana. Un racconto serrato di una piccola storia ignobile della giustizia italiana, subito cancellata e rimossa, che assume nuova luce grazie alla scoperta di documenti fin qui inediti. La prova generale della strategia della tensione. A cinquant’anni dai fatti, un libro-inchiesta, degno erede dei lavori di Corrado Stajano e di Camilla Cederna, rivela le verità nascoste di uno dei momenti chiave della storia repubblicana.
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Paolo Morando, giornalista, vive e lavora a Trento dove è vicecaporedattore del “Trentino”.
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* 1969-2019. Quel giorno che tutto è cambiato *
Milano, 12 dicembre 1969. Nel pieno di una stagione di lotte studentesche e operaie, una bomba esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura causando 17 morti e 88 feriti. Lo Stato e la stampa incolpano gli anarchici. Il 15 dicembre, Giuseppe “Pino” Pinelli, anarchico, cade nel vuoto “suicidato” dal quarto piano della Questura dopo tre giorni di interrogatorio. È l’inizio della “Strategia della tensione”, diretta da apparati dello Stato e messa in atto da gruppi di neofascisti per provocare una svolta autoritaria nel Paese.
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È un’idea targata Biblioteca G. Domaschi – spazio culturale anarchico, con La Sobilla
Ingresso libero con tessera consigliata (3 €) / NO Parking
Sabato 14 Dicembre
Ore 17 presentazione del progetto “Regaliamoci la solidarietà, ceste di natale femministe” con Marta Cotta – Fuorimercato rete nazionale
Le ceste di natale femministe sono un progetto a sostegno della realtà di mutualismo femminista: in esse troverete prodotti fatti da donne che stanno lottando per uscire da condizioni di violenza e/o precarietà economica, più alcuni prodotti del gruppo d’acquisto sociale GASP! Di Verona.
Per informazioni scrivere a irethevill@hotmail.it
Ore 18 presentazione di Le Guerrigliere di Monique Wittig con la curatrice della traduzione italiana Ana Cuenca.
Scrittrice lesbica e femminista materialista, Monique Wittig è stata una delle più importanti esponenti del Mouvement de Libération des Femmes e fondatrice del gruppo lesbico separatista Gouines Rouges all’inizio degli anni Settanta in Francia. Più nota per i suoi testi teorici, spesso trattati alla stregua di brillanti provocazioni, Wittig è stata anche, forse soprattutto, autrice di opere letterarie e teatrali capaci di introdursi come «cavalli di troia» nei territori ostili del canone letterario e del regime eterosessuale per «frantumarli».
Utopica epopea di amazzoni moderne composta da frammenti narrativi, Le guerrigliere narra in ordine cronologico inverso la storia di una guerra vinta da “elles” (il corrispettivo francese di “esse”). Comunità di guerriere in rivolta, elles conduce una guerra contro “ils” (corrispettivo francese di “essi”) e i suoi saperi attraverso la riscrittura di enciclopedie, miti e fiabe.
A cinquant’anni esatti dalla sua pubblicazione, Le Guerrigliere è ancora, come voleva la sua autrice, uno «shock» che catapulta il lettore in uno spazio al di là delle categorie di sesso.
A seguire gustose chiacchiere transfemministe… benvenute tutte le soggettività de-genere!
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Ingresso libero con tessera consigliata (3 euro) / NO Parking
Giovedì 12 Dicembre
Per il ciclo “1969-2019. Quel giorno che tutto è cambiato:
Piazza Fontana, Pinelli e il malore attivo dello Stato”:
Giuseppe Pinelli, un archivio digitale e un progetto di public history: LE VIDEOINTERVISTE
Incontro con Roberto Viganò (Centro studi libertari Pinelli, Milano), coordinatore del progetto, e proiezione di una selezione delle videointerviste.
Giovedì 12 dicembre 2019
– L’incontro è alle 20.30
– La Sobilla apre alle 19.30 con il consueto benvenuto
“Giuseppe Pinelli: una storia soltanto nostra, una storia di tutti” è un progetto che ha lo scopo di raccogliere materiali, documenti, memorie riguardanti la figura di Giuseppe Pinelli, la sua vita e le circostanze della sua morte; tracciare l’impatto che esse hanno avuto sulle coscienze di tanti e cercare di ricostruire un percorso complesso fatto di mobilitazioni, campagne di controinformazione, ma anche di opere d’arte, storie di vita e idee.
In questi cinquant’anni il molto lavoro fatto sul caso ha portato allo sgretolamento delle prime versioni e tesi ufficiali, alla riabilitazione del “ferroviere anarchico”, a gettare luce sulle reali motivazioni della strage di piazza Fontana e sulle complesse dinamiche che hanno attraversato quell’intenso periodo della storia italiana. Tuttavia, non si tratta di una storia conclusa: è fondamentale ancora oggi conoscere le dinamiche di potere che hanno istruito gli eventi, gli uomini che ne sono stati coinvolti, le conseguenze che hanno avuto su di un’epoca.
Public history significa per noi produrre una storia viva, dal basso, pronta a confrontarsi e a raccogliere suggestioni dai protagonisti che quella storia l’hanno vissuta, direttamente o indirettamente. Costruire una storia partecipata che, attraverso la figura del “ferroviere anarchico”, possa raccontare tutta un’epoca, ricordando il passato per interpretare (e trasformare) il presente.
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* 1969-2019. Quel giorno che tutto è cambiato *
Milano, 12 dicembre 1969. Nel pieno di una stagione di lotte studentesche e operaie, una bomba esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura causando 17 morti e 88 feriti. Lo Stato e la stampa incolpano gli anarchici. Il 15 dicembre, Giuseppe “Pino” Pinelli, anarchico, cade nel vuoto “suicidato” dal quarto piano della Questura dopo tre giorni di interrogatorio. È l’inizio della “Strategia della tensione”, diretta da apparati dello Stato e messa in atto da gruppi di neofascisti per provocare una svolta autoritaria nel Paese.
Il prossimo appuntamento del ciclo:
> 19 dicembre: Prima di Piazza Fontana
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È un’idea targata Biblioteca G. Domaschi – spazio culturale anarchico, con La Sobilla
Ingresso libero con tessera consigliata (3 €) / NO Parking
Giovedì 5 Dicembre
LE FABBRICHE DELLA COOPERAZIONE
Imprese recuperate e autogestite tra Argentina e Italia
(Ombre Corte 2019)
– Incontro con l’autore Marco Semenzin dalle 20.30
– La Sobilla apre alle 19.30 con affettuosa accoglienza
Che cosa accade quando gli operai e le operaie di un’impresa che chiude i battenti non si rassegnano a un destino di disoccupazione, precarietà e impoverimento? Le imprese recuperate sono generalmente definite come delle organizzazioni economiche che, a seguito di un fallimento, vengono rilevate e gestite direttamente in forma cooperativa dai lavoratori. Si tratta di un fenomeno diffuso a livello mondiale – parliamo di centinaia in Europa, migliaia nei paesi dell’America centro-meridionale – che si declina diversamente nei vari contesti nazionali. Osservando due fabbriche recuperate, una metalmeccanica in Argentina e una ceramica in Italia, questa ricerca indaga se e in che misura le pratiche lavorative quotidiane, espressione della cultura organizzativa, contengono elementi di discontinuità e differenza rispetto a forme di organizzazione del lavoro tipiche dell’economia di mercato.
Attraverso un denso e articolato resoconto etnografico, frutto della partecipazione diretta al lavoro di fabbrica, questa ricerca dà conto della complessità dei processi di recupero di impresa. Ne emergono i limiti e le contraddizioni, le potenzialità e le innovazioni sociali insieme ai cambiamenti della soggettività dei lavoratori e delle lavoratrici che costruiscono e praticano quotidianamente la cooperazione e l’autogestione.
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Marco Semenzin è dottore di ricerca in Scienze Sociali presso l’Università degli studi di Padova, ha condotto ricerche sui temi delle migrazioni, del lavoro e delle organizzazioni cooperative. Tra le sue pubblicazioni: con A. Ruggeri, “Empresas recuperadas en Argentina: ocupar, resistir, producir”, in C. Robertini e F. Correr (a cura di), America latina. Dinamiche territoriali (Oistros Edizioini, 2015), con D. Sacchetto, “Workers’ Cooperatives in Italy between Solidarity and Autocratic Centralism”, in P. Ngai, H. K. Ben, Y. Hairong, A. Koo (a cura di), Social Economy in China and The world (Routledge, 2016).
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Ingresso libero con tessera consigliata (3 €) / NO Parking
Giovedì 28 Novembre
IL DORMIGLIONE
(“Sleeper”, Woody Allen, USA, 1973, 1h 29m)
– La proiezione è alle 20:30
– La Sobilla apre alle 19:30 con cinefila accoglienza
Dopo le atmosfere criptiche e cupe di THX 1138 il ciclo prosegue con una tra le più divertenti commedie di Woody Allen, che si potrebbe a ragione definire una parodia del precedente film di Lucas.
Criogenizzato dopo una banale operazione nel 1973, all’età di 35 anni, il clarinettista e proprietario del ristorante per vegetariani “Il sedano allegro”, Mike Monroe, si risveglia due secoli dopo in un mondo irriconoscibile. Gli uomini sono diventati tutti impotenti, e le donne frigide in una società annoiata, espropriata e privata di senso dall’automazione del lavoro. Sono scomparse le nazioni, spazzate via da una guerra atomica e la Terra è divisa in due distretti, l’oriente e l’occidente. Sulla parte orientale governa, con l’aiuto della polizia e praticando agli oppositori il lavaggio del cervello, un dittatore, il “Leader”, nemico dei sovversivi e degli intellettuali. Piccolo gioiello di comicità surreale (i rimandi colti vanno da Buster Keaton a Chaplin), penultimo film comico di Allen, “Il dormiglione” è tuttavia una vera pellicola di fantascienza, con tutto l’armamentario di scenografie eccentriche, androidi, blob e nasi da clonare. Dannatamente divertente.
“Distopia Vintage” è un ciclo dedicato a quelle pellicole che, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, hanno provato a immaginare quali sarebbero potute essere le derive autoritarie di lì a pochi decenni, i cui germi erano già presenti nella società di allora.
Controllo dei media, collasso del sistema capitalista, crisi ecologica, repressione sessuale, censura del pensiero, utilizzo di forme di contenimento del dissenso sono tutti temi presenti che vengono trattati con toni diversi (dal tragico al parodistico) ma che approdano a un unico, inevitabile finale: il declino delle libertà a fronte di una massificazione delle esistenze.
Uno sguardo distopico con il fascino retrò (e per questo terribilmente affascinante), a volte iperrealista a volte profetico, su quel domani che in parte è diventato purtroppo, poco a poco, il nostro oggi.
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Ingresso libero con tessera consigliata (3 €) / NO Parking
Giovedì 21 Novembre
La buona educazione degli oppressi (Edizioni Alegre, 2019).
La Sobilla apre alle 19e30 con indecorosa accoglienza
Incontro con Wolf Bukowski, autore del libro, dalle 20e30
È in corso da anni una guerra, combattuta tra le strade delle città, contro poveri, migranti, movimenti di protesta e marginalità sociali. Le sue armi sono decoro e sicurezza, categorie diventate centrali nella politica ma fatte della sostanza di cui son fatti i miti.
A essere perseguita, nei fatti, non è la sicurezza sociale, di welfare e diritti, ma quella che dietro la sacra retorica del decoro assicura solo la difesa del privilegio. Sotto la maschera del bello vi è il ghigno della messa a reddito: garantire profitti e rendite tramite gentrificazione, turistificazione, cementificazione, foodificazione. Wolf Bukowski perlustra questo abisso e ricostruisce come l’adesione della sinistra a questi dogmi ha spalancato le porte all’egemonia della destra perché, «nel nome del decoro e di una versione pervertita della sicurezza, ci sono fioriere che contano come, e forse più, delle vite umane».
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Ingresso libero
Giovedì 7 Novembre
Per il ciclo “1969-2019. Quel giorno che tutto è cambiato: Piazza Fontana, Pinelli e il malore attivo allo Stato”:
PINELLI: UNA STORIA
Beppe Muraro, giornalista, dialoga con Paolo Pasi, autore del volume “Pinelli: una storia” (Elèuthera editrice 2019)
Giovedì 7 novembre 2019
– L’incontro è alle 20.30
– La Sobilla apre alle 19.30 con il consueto benvenuto
«Pinelli è inquieto mentre nel gelo di dicembre sobbalza sull’acciottolato delle strade di Milano in sella al suo Benelli rosso. L’anno magico della Luna e della rinascita libertaria si sta chiudendo male. Gli scontri sono diventati sempre più aspri, le intimidazioni sempre più aggressive. Sta per succedere qualcosa, pensa Pinelli con il bavero alzato e il collo affondato nelle spalle, stanno alzando il tiro.»
Pino è nato nel 1928 a Milano in uno dei quartieri più popolari e ricchi di storia, porta Ticinese, una successione di case di ringhiera, di ballatoi affacciati sulle rumorose discussioni tra vicini, di trattorie operaie e posti di ristoro per i barcaioli che trasportano la ghiaia lungo i Navigli. Da che parte stare lo ha già deciso quando, appena sedicenne, diventa staffetta partigiana in una brigata libertaria.
Questa è la sua storia, «accidentalmente» interrotta nella notte tra il 15 e il 16 dicembre del 1969, dopo la strage di Piazza Fontana, nel pieno della strategia della tensione e delle trame più oscure. Ma è proprio lì, sotto quella finestra spalancata, che la sua storia individuale è diventata collettiva. Una storia che ci riguarda tutti. Una storia che non si è mai chiusa.
https://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=488
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Paolo Pasi, giornalista e scrittore, vincitore della prima edizione del premio Ilaria Alpi, lavora in RAI come redattore del TG3. Per elèuthera ha già scritto “Antifascisti senza patria” e “Ho ucciso un principio”.
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* 1969-2019. Quel giorno che tutto è cambiato *
Milano, 12 dicembre 1969. Nel pieno di una stagione di lotte studentesche e operaie, una bomba esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura causando 17 morti e 88 feriti. Lo Stato e la stampa incolpano gli anarchici. Il 15 dicembre, Giuseppe “Pino” Pinelli, anarchico, cade nel vuoto “suicidato” dal quarto piano della Questura dopo tre giorni di interrogatorio. È l’inizio della “Strategia della tensione”, diretta da apparati dello Stato e messa in atto da gruppi di neofascisti per provocare una svolta autoritaria nel Paese.
I prossimi appuntamenti del ciclo:
> 12 dicembre: Pinelli: le videointerviste
> 19 dicembre: Prima di Piazza Fontana
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Ingresso libero con tessera consigliata (3 €) / NO Parking
Giovedì 31 Ottobre
SANTOSEPOLKRO’S HELL KITCHEN
Contest “cibo di fuoco” (l’antihalloween)
– La Sobilla apre alle 19.30 con infernale accoglienza
– Contest “Cibo di fuoco” dalle 20.00, a seguire proiezione
L’avete voluto l’Halloween? E noi ve lo diamo in salsa sulfurea. Invece delle solite boiate di cocktail inventate dai localini per spennarvi, nonna Sobilla per l’occasione cucinerà dei succulenti manicaretti al piombo fuso che vi trascineranno direttamente giù, tra le fiamme del più che meritato infierno.
Chi si iscrive al contest lo fa consapevole di dover affrontare un gradino alla volta un nirvana al contrario, via via più piccante e criminale. Diversi gradi di resistenza al cibo di fuoco, fino ai 1000 gradi fahrenheit che balleranno in bocca ai vincitori! E chi non balla bolle.
Per chi sopravvivrà visione di film horror precedentemente scelto dagli astanti (vivi o morti) da un elenco di cinque tra i titoli più efferati. La visione è consigliata a un pubblico facilmente impressionabile.
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Ingresso libero con tessera co
Giovedì 17 Ottobre:
APOCALYPSE NO – presentazione di Jacobin Italia n. 4.
ore 19e30 apre La Sobilla
ore 20e30 inizio presentazione
Saranno con noi Alberto Di Monte (geografo e attivista) ed Emiliano Garonzi (attivista di Fridays For Future Verona – Italy).
«Pensiamo che i singoli uomini e donne abbiano in mano il loro destino e che con le loro scelte quotidiane possano cambiare il corso delle cose, ma che ciò avvenga quando queste diventano azione collettiva e non pratica atomizzata.»
A novembre 2018 è uscito il primo numero dell’edizione italiana di Jacobin, rivista statunitense nata nel 2010 e diventata in questi anni un caso politico ed editoriale con un’eco internazionale. Secondo Noam Chomsky “l’apparizione della rivista Jacobin ha portato un raggio di luce in tempi bui”.
Questo numero di Jacobin Italia, che conclude il primo anno della rivista, si interroga sulla radicalità della sfida posta dai giovanissimi che hanno cominciato a scendere in piazza ogni venerdì in tutto il pianeta per denunciare l’immobilismo delle istituzioni nazionali e mondiali in merito all’emergenza climatica e cerca di collocare questa mobilitazione dentro i processi economici, sociali e politici del momento.
Se i giovani ci spiegano che per salvare il pianeta, è necessario cambiare il sistema, l’urgenza e il livello della sfida richiedono risposte tanto radicali quanto pragmatiche, che coniughino giustizia ambientale e sociale. A questa visione sono ispirati gli articoli della rivista, che affrontano con il consueto rigore ampi aspetti della discussione in corso: il Green New Deal americano; il rapporto tra questione ambientale e lavoro; tra tecnologia ed emergenza climatica. Un affresco complesso che fornisce gli strumenti adeguati per conoscere i movimenti e i processi istituzionali in corso.
https://jacobinitalia.it/
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
Giovedì 10 Ottobre
Per il ciclo “DISTOPIA VINTAGE. Il domani immaginato ieri”
* THX 1138. L’UOMO CHE FUGGÌ DAL FUTURO *
(regia di George Lucas, USA 1971)
Giovedì 10 ottobre 2019
– La proiezione è alle 20:30, introduce Ilaria Feole
– La Sobilla apre alle 19:30 con futuristica accoglienza
Nel XXV secolo l’umanità vive in un mondo sotterraneo dove conta solo la produttività e sono proibiti i rapporti carnali. L’operaio THX 1138 (Robert Duvall) scopre l’amore, ma viene punito e imprigionato. La fuga verso l’esterno diventerà il suo unico scopo.
Questa la trama del lungometraggio d’esordio del ventottenne George Lucas, prodotto dall’amico Francis Ford Coppola. L’epica fantasy della futura saga di “Star Wars” è ancora lontana anni luce, poiché ci troviamo di fronte un dramma distopico di sorprendente visionarietà girato con un budget irrisorio da un autore ancora fieramente indipendente.
Caratterizzato da un’iconografia visiva di innegabile fascino, che ha segnato molti film sci-fi successivi, “THX 1138” è certo il film più politico di Lucas: come non leggere una critica all’omologazione e al soffocamento delle libertà individuali in questo futuro post-atomico asettico e reazionario, dove gli esseri umani sono fisicamente indistinguibili, sedati e privati, orwellianamente, del piacere sessuale e di qualsiasi emozione?
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“Distopia Vintage” è un ciclo dedicato a quelle pellicole che, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, hanno provato a immaginare a tinte fosche quali sarebbero potute essere le derive autoritarie di lì a pochi decenni, i cui germi erano già presenti nella società di allora.
Controllo dei media, collasso del sistema capitalista, crisi ecologica, repressione sessuale, censura del pensiero, utilizzo di forme di contenimento del dissenso sono tutti temi presenti che vengono trattati con toni diversi (dal tragico al parodistico) ma che approdano a un unico, inevitabile finale: il declino delle libertà a fronte di una massificazione delle esistenze.
Uno sguardo distopico con il fascino retrò (e per questo terribilmente affascinante), a volte iperrealista a volte profetico, su quel domani che in parte è diventato purtroppo, poco a poco, il nostro oggi.
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Per l’occasione il ciclo verrà presentato da Ilaria Feole, che dal 2009 scrive di cinema e serie televisive per il settimanale Film Tv e per www.spietati.it. Ha collaborato con i mensili specializzati Nocturno e Duellanti e fa parte del comitato di selezione di Salto in lungo per il festival Corto Dorico. È autrice delle monografie “Wes Anderson – Genitori, figli e altri animali” (Bietti, 2014), “Michele Soavi – Cinema e televisione” (Bietti, 2018) e “C’era una volta in America di Sergio Leone” (Gremese, 2018).
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Ingresso libero con tessera consigliata (3 euro) / NO Parking
Sabato 12 Ottobre
Evento collaterale MediOrizzonti
sabato 12 ottobre / due Workshop (10.00-13.00 e 15.00-18.00)
di calligrafia araba tenuto da Eyas Alshayeb.
Preiscrizione obbligatoria entro il 15 settembre a info@veronetta129.it
c/o La Sobilla, salita Santo Sepolcro 6b
Workshop con introduzione teorica sulla calligrafia araba dalla sua nascita, seguendo lo sviluppo, gli stili, le scuole, il valore della calligrafia all’interno dell’arte e la sua dimensione spirituale.
Segue un laboratorio pratico, dove i partecipanti potranno scrivere in calligrafia, utilizzare gli strumenti tradizionali e conoscere dal vivo i vari stili e tecniche.
Eyas Alshayeb è un calligrafo italo-giordano che coltiva la sua passione per la calligrafia da più di 20 anni ispirandosi alle più importanti scuole di calligrafia e arte islamica.
Il Cinema Teatro Nuovo San Michele ha supportato l’iniziativa dell’associazione culturale Veronetta Centoventinove, Net Generation e La Sobilla. La rassegna vede la collaborazione del FILM Middle East NOW di Firenze, l’Associazione culturale Italo-Spagnola ACIS, Tabulè, inAsia Associazione Culturale / inAsia Cultural Association, Pagina Dodici Libreria, Il Nazionale e ProsMedia.
Giovedì 3 Ottobre
La Sobilla, in collaborazione con veronetta129 e Net Generation, presenta per il quinto anno consecutivo:
ANTEPRIMA MediOrizzonti / rassegna di cinema mediorientale
Giovedì 3 ottobre 2019
– ore 19.30 apertura e calda accoglienza a cura de La Sobilla
– ore 20.30 inizio proiezione, modera il dibattito il giornalista de Il Nazionale Ernesto Kieffer
Le Parfum d’Irak
Leonard Cohen, Francia (2018, 50’) corti d’animazione
20 episodi narrano la storia personale del regista iracheno-francese Feurat Alani. In un paese distrutto rimane ancora spazio per amore, bellezza, umorismo.
Le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli in italiano, accompagnate da una breve presentazione.
Per l’anteprima alla Sobilla: ingresso gratuito con tessera consigliata / NO parking
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MediOrizzonti prosegue per tutto il mese di ottobre al Cinema Nuovo San Michele (via V. Monti 7c, a San Michele extra)
Le proiezioni di lunedì(ore 20.30 – Biglietto unico 5€):
7 > Tehran, city of love
14 > Freedom fields
21 > Dream away
28 > Yallah underground
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Eventi collaterali di ottobre:
10 alle 18.30 > Dov’è casa mia. Storie oltre i confini a cura di Pagina Dodici con l’autore Davide Coltri.
12 ore 10.00-13.00, 15.00-18.00 > Workshop di calligrafia araba tenuto da Eyas Alshayeb a La Sobilla. Preiscrizione obbligatoria entro il 15/09 a info@veronetta129.it
15 alle 19.00 > ACIS presenta Calligrafe arabe in Andalusia all’Osteria Ai Preti
27 alle 11.00 > Brunch libanese e lettura fondi di caffè a cura di Tabulè 15e, prenotazione obbligatoria a 045 2220989 entro il 23/10
Evento collaterale di novembre:
14 alle 18.00 Sana’a e la notte. il tempo fra l’incanto e la distruzione a cura di inAsia con l’autrice Elena Dak a Lo Speziale.
Il Cinema Teatro Nuovo San Michele ha supportato l’iniziativa dell’associazione culturale Veronetta Centoventinove, Net Generation e La Sobilla. La rassegna vede la collaborazione del FILM Middle East NOW di Firenze, l’Associazione culturale Italo-Spagnola ACIS, Tabulè, inAsia Associazione Culturale / inAsia Cultural Association, Pagina Dodici Libreria, Il Nazionale e ProsMedia.
Sabato 28 Settembre
Brutti Caratteri 2019 – terza giornata
> 18.00 apertura con i libri
> 20.00 incontro dedicato alla figura dell’editore Bertani e al clima politico-culturale degli anni 70 a Verona
> 22.00 De’ soda sisters in concerto
Con Raffaella Poldelmengo, Marc Tibaldi, Tiziana Valpiana, Tita Novello Paglianti e con un videointervento di Carlo Rovelli. Nell’occasione verrà presentato “Verona City Lights”, docufilm di prossima realizzazione, con proiezione di alcune interviste a Giorgio Bertani.
A seguire De’ soda sisters in concerto!
È un’idea della Biblioteca G. Domaschi in collaborazione con La Sobilla e ASD San Nazaro.
http://brutticaratteri.noblogs.org/
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GIORGIO BERTANI è stato editore, militante politico, ambientalista.
Bertani nella sua attività di editore (fu legato da amicizia con Giangiacomo Feltrinelli) si distinse per avere pubblicato le opere di Dario Fo. Da attivista politico invece fu protagonista, nel 1962, del clamoroso rapimento del viceconsole spagnolo a Milano, organizzato con quattro amici. Il diplomatico venne tenuto sequestrato per 4 giorni finché il governatore militare di Barcellona commutò la condanna a morte per un attentatore antifranchista in 30 anni di carcere. Bertani fu condannato a 6 mesi con sospensione della pena. Consigliere comunale dei Verdi a Verona dal 2002 al 2007 e poi di Circoscrizione, Giorgio Bertani dopo la chiusura della sua casa editrice si è impegnato nelle battaglie ambientaliste e culturali.
DE’ SODA SISTERS – Il gruppo, tutto al femminile, che vede unione di modi di fare e di dire della provincia di Livorno e di quella di Firenze, predilige spazi scenici contenuti per stringersi al pubblico e farlo sentire parte integrante del concerto.
Musica da strada che si fa largo fra piazze, piazzette, vicoli stretti e balere arredate con tavoli e candele. Da qui parte il loro vasto repertorio di vecchie canzoni anarchiche e popolari, appartenenti alla tradizione toscana e del sud Italia. Stornelli da osteria, filastrocche rivoltose, serenate d’amore, canti di lotta e melodie del passato.
http://www.desodasisters.it/
Venerdì 27 Settembre
Brutti Caratteri – seconda giornata
> 18.00 apertura con libri
> 20.00 incontro con David Benvenuto e Marco Tonus. A seguire torneo di briscola!
La rivista di satira Mataran presenta le Matarane, un mazzo di carte da briscola reinterpretate graficamente da oltre 40 autori friulani (con firme del calibro di Altan e Davide Toffolo). Una galleria “tascabile” unica, divertente e giocabile: dopo la presentazione, un torneo a coppie per chi vuole sperimentare nuove forme di incazzatura da tavolo… in palio ricche sorprese.
Accompagnamento musicale della bisca a cura di Wildy mush and brown nails (blues, swing e folk acustico).
Presentano la serata i curatori del progetto e coordinatori della rivista Mataran, David Benvenuto e Marco Tonus: David, udinese, dopo gli studi di cinema con una tesi sulla stand-up comedy, con il gruppo Cjastrons ha condotto diverse trasmissione radiofoniche su Radio Onde Furlane e realizzato la miniserie tv Friûl Revolution. Dal 2015 coordina il progetto editoriale di Mataran insieme a Tonus, pordenonese, autore satirico tra i più alti d’Italia.
È un’idea della Biblioteca G. Domaschi in collaborazione con La Sobilla e ASD San Nazaro.
http://brutticaratteri.noblogs.org/
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Il 6 febbraio 2015 esce il primo numero di MATARAN. La redazione è composta quasi esclusivamente da under 35 friulani, pordenonesi, bisiachi e giuliani (questi pochissimi, assicuriamo). Il giornale, di otto densissime pagine, viene distribuito una volta al mese nelle edicole della regione in allegato al settimanale Il Friuli. Ogni numero affronta un tema diverso, sviscerato attraverso la lente della satira e dell’umorismo: dal lavoro al razzismo, dall’identità ai vizi, dalla scuola all’estate, fino all’apocalisse. Il terzo numero, uscito in occasione della festa della Patria del Friuli, raggiunge una tiratura record grazie a Il Piçul, parodia del quotidiano triestino Il Piccolo, diventato virale in poche ore attirandosi l’interesse di vari media.
A progetto concluso con Il Friuli, Mataran va in letargo fino all’incontro con TMS, editore dei free press PordenoneInTasca e UdineInTasca: nell’aprile 2018 risorge come a-periodico gratuito, con un nuovo formato da 32 pagine a colori e nuove firme che si aggiungono agli storici collaboratori.
WILDY MUSH AND BROWN NAILS è un gruppo acustico nato nel 2016 con l’intenzione di riproporre in chiave originale brani per lo più poco conosciuti che attingono alla musica blues, swing e folk. Il loro repertorio attraversa oltre 80 anni di produzione musicale.
Caldi, vintage e di atmosfera suonano con esperienza e sincerità.
Manuela Signorini: Ukulele, Voce e Percussioni
Davide Corlevich: Chitarra acustica
Gianluca Nordera: Chitarrra acustica
Emma Trestin: Voce e percussioni
Gioved’ 26 Settembre
Brutti caratteri 2019 – prima giornata
18.00 > apertura con i libri
20.00 > incontro con:
– il collettivo Ippolita (“Il lato oscuro di Google. L’informatica del dominio”, Milieu edizioni, 2018, “Nell’acquario di Facebook. La resistibile ascesa dell’anarco-capitalismo”, Ledizioni, 2012)
– Jacopo Franchi, autore di “Solitudini connesse. Sprofondare
nei social media” (Agenzia X, 2019).
In collaborazione con La Pillola Rossa.
Con i banchi di libri delle case editrici indipendenti e il consueto benvenuto de La Sobilla / Ingresso gratuito con tessera consigliata / NO parking
È un’idea della Biblioteca G. Domaschi in collaborazione con La Sobilla e ASD San Nazaro.
http://brutticaratteri.noblogs.org
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IPPOLITA è un gruppo di ricerca indipendente e interdisciplinare attivo dal 2004. Conduce una riflessione ad ampio raggio sulle tecnologie digitali e i loro effetti sociali. Pratica scritture conviviali in testi a circolazione trasversale, dal sottobosco delle comunità hacker alle aule universitarie.
Ippolita propone laboratori, formazioni e incontri di critica della rete, pedagogia hacker e autodifesa digitale per accademici, giornalisti, gruppi di affinità, persone curiose.
https://www.ippolita.net/
JACOPO FRANCHI dal 2013 vive, lavora e gravita in orbita costante intorno a Milano, dove ha deciso di proseguire la sua avventura umana e professionale, passando dal mondo del giornalismo a quello non meno complesso della comunicazione. Dalle startup alle realtà più strutturate, ha accompagnato diverse aziende e imprenditori nel difficile percorso di transizione da un mondo dove i clienti erano il “target” da colpire a un mondo in cui questi ultimi sono diventati un interlocutore, con cui costruire un rapporto di fiducia e di contaminazione reciproca.
In tutto questo ha percorso l’Italia e l’Europa in lungo e in largo, con qualche puntata in Russia e in Cina, e ha trovato il tempo di dedicarsi ad alcuni progetti di volontariato digitale (dall’integrazione dei migranti all’educazione dei più anziani all’uso delle nuove tecnologie). Infine, nel 2016 ha aperto il blog “Umanesimo digitale” per condividere con gli altri spunti e riflessioni libere su tutto ciò che riguarda il digitale e le nuove forme di comunicazione e relazione tra persone.
https://umanesimodigitale.com/
LA PILLOLA ROSSA
Siamo Exit, la specie che l’estabilishment non vorrebbe mai. Non scambiamo ogni possibile e immaginabile informazione su di noi con vanesia ed effimera gloria sul social di turno, né ci facciamo sedurre dai loro quattro servizi gratuiti di merda. Non siamo tracciabili e non siamo riconoscibili perché non abbiamo convinzioni, ma solo idee. Non sopportiamo l’idea di essere tutti controllati, schedati, catalogati e soprattutto non ci piace ciò che “loro” fanno con le nostre informazioni.
Diamoci una scossa, riprendiamoci il sorriso e la libertà di pensiero! Togliamo la Bestia dalle nostre vite!
https://www.3x1t.org/exit/
P.S.: Siccome siamo smart pipol in a smart uord, è possibile iscriversi anche in via telematica, qui:
https://www.3x1t.org/contatti/
P.P.S.: Ma siccome siamo critici nei confronti della tecnologia, e pure bellocci, preferiamo tutti vederci in faccia.
Eccezionalmente di mercoledì La Sobilla presenta:
Europa alla deriva
Una via d’uscita fra establishment e sovranismi
MERCOLEDI’ 22 MAGGIO
– ore 19.45 gustosa accoglienza
– ore 20.30 incontro con Marco Bersani, fondatore di Attac Italia e autore del libro “Europa alla deriva. Una via d’uscita tra establishment e sovranismi” (DeriveApprodi Editore, 2019)
Tra austerità, divisioni e crescenti disuguaglianze, Brexit, porti chiusi e muri ai confini, non vi è dubbio che l’Unione Europea stia attraversando la crisi più profonda dalla sua nascita. Chiusa per ora, con la drammatica sconfitta dell’esperienza greca, ogni ipotesi di ribellione che metta in discussione la struttura delle politiche liberiste e la trappola del debito sulle quali l’UE si fonda, più che un processo capace di guardare al futuro lo spazio politico europeo sembra interamente conteso tra gli oligarchi di Bruxelles, custodi dell’ortodossia del pareggio di bilancio, da una parte, e le forze politiche variamente populiste, sovraniste, razziste e nazionaliste dall’altra.
Ma davvero il campo è interamente occupato da questi due contendenti e a noi non resta che sederci sugli spalti, dividendoci fra tifoserie? O è giunto il momento di scavalcare le transenne e invadere il terreno di gioco? È possibile un’altra strada fuori dalla falsa dicotomia tra sostenitori dell’Unione Europea di Maastricht e fautori di un ritiro dentro i confini nazionali?
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
Per il ciclo di incontri PORT* APERT* Federica Giardini discute il suo libro “I nomi della crisi. Antropologia e politica” (CEDAM, 2017), con Valeria Mercandino e Non Una di Meno – Verona.
In collaborazione con La Sobilla e Non una di meno – Verona.
Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
2019
La Sobilla sente un prurito di Liberazione nel presentare:
Mostra sulla
RESISTENZA OPERAIA A BERLINO
1942-1945
Giovedì 2 Maggio 2019
– La Sobilla e la mostra aprono alle 19.30, con benvenuto resistente
– L’incontro con i curatori dell’edizione italiana è alle 20.30
L’Organizzazione Saefkow-Jacob-Bästlein (SJB) è stata una delle più importanti organizzazioni della resistenza antinazista in Germania dal 1942 in poi. Tra i suoi 500 membri troviamo soprattutto operai e impiegati, ma anche medici, insegnanti, ingegneri, artisti e piccoli imprenditori. Circa la metà di loro, prima del 1933, erano stati membri del Partito Comunista Tedesco (KPD) o di organizzazioni ad esso vicine; più di 120 erano donne.
L’Organizzazione SJB riuscì a costruire strutture cospirative e a stabilire collegamenti con circa 70 fabbriche di Berlino, con i prigionieri di guerra e con i lavoratori coatti. Diede particolare importanza alla formazione di gruppi di fabbrica, in maggioranza presenti nell’industria degli armamenti, ma anche al lavoro nell’esercito con l’elaborazione di volantini che incitavano i soldati a porre fine alla guerra, al disfattismo. Degli oltre 300 partigiani arrestati, più di 200 furono condannati. Gli arrestati venivano interrogati e torturati; la condanna a morte veniva eseguita con la ghigliottina.
L’edizione italiana della mostra, a cura del Centro Filippo Buonarroti, fa emergere come le prime vittime del nazismo siano stati gli stessi lavoratori tedeschi, e in particolare i militanti politici e sindacali. Durante i dodici anni di regime milioni di tedeschi si sono opposti a Hitler e centinaia di migliaia di questi coraggiosi oppositori hanno pagato con la vita la loro battaglia contro il nazifascismo. Anche nella Resistenza italiana si trovano molti esempi di soldati tedeschi che sono passati con i partigiani, pagando spesso con la vita la loro scelta di campo. Storie di opposizione alla guerra e al nazional-socialismo poco conosciute, particolarmente in Italia, che meritano di essere ricordate, in una prospettiva internazionalista.
https://www.resistenzatedesca.it
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
La Sobilla e la Biblioteca G. Domaschi presentano:
* ALLE RADICI DEI ROSSOBRUNI *
Incontro con David Bernardini, autore di “Pugni proletari e baionette prussiane. Il nazionalbolscevismo nella Repubblica di Weimar” (Biblion edizioni 2017)
Giovedì 18 aprile 2019
– La Sobilla apre alle 19.30 con benvenuto sovrano
– L’incontro è alle 20.30
Nell’Europa di oggi il successo del “sovranismo”, incarnato in Italia soprattutto dalla Lega di Salvini e dalle sue simpatie per uno Stato autoritario e tradizionalista come la Russia di Putin, rimanda a un insieme di movimenti populisti e nazionalisti che, almeno in parte, appaiono più vicini di quanto si pensi a esperienze passate e dimenticate. Il 30 gennaio 1933, mentre Hitler veniva nominato cancelliere, alcuni «nazionalisti socialrivoluzionari» distribuivano nelle strade di Berlino un libretto intitolato Il manifesto nazionalbolscevico. Sulla copertina, sotto il titolo in caratteri gotici, c’era uno strano simbolo composto da una falce e un martello che incrociavano una spada.
Quel simbolo rappresenta il cuore del progetto politico del nazionalbolscevismo, un movimento che si sviluppò durante la Repubblica di Weimar e giunse a contare qualche migliaio di militanti e un pugno di giornali, circoli e case editrici. Il suo obiettivo era la rigenerazione politica, economica e spirituale della Germania, che avrebbe dovuto recuperare la sovranità persa con il trattato di Versailles attraverso l’alleanza con la Russia bolscevica e con il Partito comunista tedesco. Questo libro prende in esame le sue vicende politiche e ideologiche, rimaste finora tra le pieghe della storia.
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David Bernardini è dottore di ricerca in Storia dell’Europa e collabora con la cattedra di Storia del pensiero politico contemporaneo presso l’Università degli Studi di Milano. I suoi studi si concentrano prevalentemente sulla storia politica della Germania tra le due guerre mondiali, con particolare attenzione al movimento nazionalbolscevico e a quello anarchico. Ha pubblicato “Il barometro segna tempesta. Le schiere nere contro il nazismo” (La Fiaccola, 2014) e “Contro le ombre della notte. Storia e pensiero dell’anarchico Rudolf Rocker” (Zero in condotta, 2014).
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
La Sobilla si vorrebbe depurare presentando:
NON TORNERANNO I PRATI
Storie e cronache esplosive di Pfas e Spannoveneti
di Alberto Peruffo (Cierre edizioni 2019)
Giovedì 4 aprile 2019
La Sobilla, Salita Santo Sepolcro 6/b, Verona
* si apre alle 19.30 con compostabile accoglienza
* l’incontro è alle 20.30
con
– Alberto Peruffo, attivista No Pfas, autore del volume
– Cristiano Bordin, Acqua Bene Comune Verona
in mostra sui muri:
Apocalypse Days di Stefano Zattera, autore della copertina.
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«In principio era l’acqua» (Talete). Ora non più, da quando in Veneto è venuto alla luce l’inquinamento da Pfas nelle falde e nei rubinetti di casa. Il più grande inquinamento dell’acqua nella storia d’Europa.
Un disastro ambientale che la politica voleva ignorare, venuto alla luce soprattutto grazie alle migliaia di persone che si sono mobilitate: mamme e genitori No Pfas, comitati, centri sociali, ambientalisti, lavoratori e sindacati. Che sono riusciti infine a bloccarne la causa, la fabbrica Miteni di Trissino (Vi), fallita nel 2018.
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Alberto Peruffo (Montecchio Maggiore, Vicenza, 1967), attivista, regista culturale, editore, libraio di ricerca, alpinista e artista multimediale, è stato fin da giovanissimo in prima linea sui grandi conflitti territoriali e culturali della sua terra, il mitico Nordest. Regione iperproduttiva ma anche epicentro di derive identitarie e di economie di morte. Si è opposto ad aggressioni storiche al territorio come la megacentrale a idrocarburi di Montecchio (bloccata), la Superstrada Pedemontana Veneta e la base Dal Molin (opere in corso), fino al recente disastro della Miteni. Come autore, è il suo primo libro di carta.
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
La Biblioteca G. Domaschi e la Sobilla presentano:
ANTIFASCISTI FUORI CAMPO
Estate 1943: gli anarchici dal confino al campo di concentramento
Giovedì 14 marzo 2019
Mostra + incontro con gli autori
Paolo Pasi, Fabio Santin e Paola Brolati
– L’incontro inizia alle 20.30
– La Sobilla e la mostra aprono alle 19.30
All’indomani della caduta di Mussolini, nell’estate 1943, la maggior parte degli antifascisti rinchiusi al confino reclama e ottiene l’immediata liberazione. Ma alcuni di loro, in gran parte anarchici, vengono trattati dal governo Badoglio alla stregua di nemici, tanto che ne viene ordinato il trasferimento nel campo di concentramento di Renicci d’Anghiari, poco lontano da Arezzo, dove già migliaia di prigionieri di guerra, per lo più slavi, patiscono condizioni di vita durissime. Unica speranza: evadere. Ed è appunto quello che faranno.
Un capitolo vergognoso della storia italiana vissuto in prima persona da due anarchici veronesi: Giovanni Domaschi e Carlo Aldegheri. Una storia drammatica ripercorsa secondo due registri diversi ma complementari: quello narrativo di Paolo Pasi, nel romanzo storico “Antifascisti senza patria” (elèuthera 2018) e quello per immagini di Fabio Santin e Paola Brolati in “Campo 97” (Cleup-Fuoriposto 2018).
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Paolo Pasi, giornalista e scrittore, vincitore della prima edizione del premio Ilaria Alpi, lavora in Rai come redattore del Tg3. Autore di vari romanzi, per Elèuthera editrice ha scritto inoltre “Ho ucciso un principio”, su Gaetano Bresci. È anche chitarrista e compositore, e fa parte della giuria del premio Piero Ciampi.
Fabio Santin si occupa di grafica e di editoria. Ideatore di Aparte, rivista di arte e cultura libertaria, è autore delle graphic novel “La rivoluzione volontaria” (Antistato 1980), “Gaetano Bresci, un tessitore anarchico” (Mir 2006), “Ventotene: storie di confinati” (Annexia 2007). Per elèuthera ha illustrato i volumi di Paolo Pasi “Ho ucciso un principio” e “Antifascisti senza patria”.
Paola Brolati è attrice di teatro, autrice e regista. Ricercatrice di tradizioni popolari veneziane e dolomitiche, si occupa di teatralizzare la storia, la vita, l’immaginario e i problemi della gente di montagna
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
In vista dello “Sciopero globale femminista” dell’8 marzo, Non una di meno – Verona e La Sobilla vi invitano a:
SCIOPERI – presentazione di Jacobin (N°2/ primavera 2019)
Giovedì 7 marzo alle ore 19e30
Con Marie Moïse e Francesca Coin della redazione di Jacobin Italia e attiviste di Nudm.
Negli ultimi tempi, in uno scenario politico dominato da odio, risentimento, antifemminismo e istanze sovraniste, la pratica dello sciopero è stata depotenziata. Uno sciopero rappresenta uno scontro, ma al tempo stesso una costruzione di alternativa e socializzazione. Nell’era della frammentazione produttiva e del dominio dello spettacolo, lo sciopero funziona quando riesce a estendere il proprio impatto materiale e simbolico al di fuori dei propri confini tradizionali. Per questo, come sostiene il movimento femminista NON UNA DI MENO, occorre risignificare lo sciopero. Anche quest’anno, dunque, è stato indetto lo sciopero femminista globale dell’8 marzo, che attraverserà quel giorno dalle ore 14.30 a partire da piazza Bra pure la città di Verona. La nostra serata, a partire dagli stimoli contenuti nel secondo numero di Jacobin, vuole essere un’occasione per discuterne tutte e tutti insiem
2019
La Sobilla si ingegna nel presentare (e lo dice arrossendo proprio qui, su fb…)
Giovedì 28 febbraio 2019
COME SOPRAVVIVERE ALL’ERA DIGITALE
(Terra Nuova edizioni, 2019)
– La presentazione con l’autore Michele Bottari è alle 20:30
– La Sobilla apre alle 19:30 con complotta accoglienza
Un saggio fortemente anti-tecnologico, tuttavia non disfattista o luddista. A metà strada tra un manuale e uno studio sociologico, il libro intende dare indicazioni a chi si vuole sottrarre dal dossieraggio effettuato sistematicamente dalla Bestia, ovvero l’insieme dei colossi del Web 2.0 (Google, Apple, Facebook, Amazon, Uber, TripAdvisor, Twitter, Microsoft, etc.). In tono scanzonato e sarcastico, l’autore esamina come “la Bestia” costituisca un problema e vada combattuta, in quanto causa di problemi per l’economia, per il lavoro e per l’ambiente.
Per liberarsi dalla sua invasiva ingerenza, e sabotarla, Bottari ipotizza tre fasi: la prima consiste nel fare qualche passo indietro nella nostra dipendenza dalla tecnologia.
La seconda fase è quella in cui prendiamo possesso di quel poco di tecnologia che abbiamo identificato come imprescindibile per usarla con saggezza e competenza. Nella terza fase ci rendiamo conto che il processo di liberazione dalla Bestia è un processo non individuale, ma collettivo. Essere in gruppo permette di condividere le nostre scoperte, e soprattutto di farci aiutare nelle difficoltà.
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Michele Bottari, 53 anni, ambientalista, esperto (suo malgrado) di economia e tecnologia. Redattore per molti anni del blog tecnologico zeusnews.it, dopo essere stato accecato da una luce divina mentre si recava da Gerusalemme a Damasco, cadde da cavallo e decise ripudiare per sempre sia la tecnologia che l’economia. Nel suo scantinato, smonta e rimonta qualunque oggetto elettronico gli capiti a tiro, nella convinzione, spesso errata, di riuscire a controllarlo e di non farsi controllare da esso. Potete leggere i suoi deliri sul blog ambientalista www.veramente.org e sul sito www.riusa.eu
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
La Sobilla è incerta su chi sia veramente nel presentare:
PHIL K. UNA VITA DA PHILIP K. DICK
(MagicPress, 2018)
Giovedì 7 febbraio 2019
– La presentazione con l’autore Mauro Marchesi e Marco Triolo è alle 20:30
– La Sobilla apre alle 19:30 con ubika accoglienza
«Io sono un occhio»
Philip K. Dick
Philip K. Dick (1928-1982) è uno degli autori più innovativi e influenti della science fiction del XX secolo. Dopo gli anni ’80, la sua opera, che mette in discussione la realtà e il principio d’umanità, è stata oggetto di svariati adattamenti cinematografici e televisivi ed è tuttora materia di studio nelle più grandi università del mondo.
Blade Runner, Total Recall, Ubik, Minority Report, A Scanner Darkly e le serie The Man in the High Castle o Electric Dreams sono alcuni degli universi partoriti dalla sua mente fertile. Tuttavia Dick non ha mai conosciuto in vita il vero successo e la sua esistenza ha avuto più che altro a che fare con prigione, depressione, divorzi in serie ed esperienze mistiche…
Scritto da Laurent Queissy e disegnato da Mauro Marchesi, “Phil K. Una vita da Philip K. Dick” è l’edizione italiana del graphic novel biografico già uscito in Francia e negli Stati Uniti.
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Mauro Marchesi collabora da anni con agenzie di comunicazione e diverse case editrici italiane e riviste di fumetti. Ha lavorato per la serie di “Lupin III” e ha creato “Hollywood Bau”, personaggio che ha valicato le frontiere italiane: nel 2008 ne ha infatti dipinto un’intera storia a fumetti sulla facciata e negli interni di un palazzo di dodici piani a Hong Kong. Le tavole del fumetto sono successivamente state esposte al Natjonal Museet di Oslo nel 2016.
Dal 2012 insegna illustrazione e fumetto digitale presso l’Istituto Design Palladio, l’Accademia LABA e l’Accademia di Belle Arti di Verona.
Marco Triolo lavora come giornalista specializzato in cinema. Ha collaborato con ScreenWeek.it, Ciak, scrive per Film.it e il blog di cinema da combattimento I 400 Calci.
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Per tutto il mese di febbraio sui muri della Sobilla la mostra fotografica “I roghi nel cuore. Luoghi di cronaca nella città dell’amore” di Matteo Santoni.
La Sobilla rabbrividisce nel presentare:
I ROGHI NEL CUORE
Luoghi di cronaca nella città dell’amore
Giovedì 31 gennaio 2019
inaugurazione della mostra di Matteo Santoni
– L’inaugurazione della mostra fotografica e la presentazione del volume è alle 20:30
– La Sobilla apre alle 19:30 con allarmata accoglienza
Quanto uno spazio può influenzare la memoria? E, viceversa, esiste una correlazione tra i luoghi e la storia, sempre ammesso che se ne vogliano ricordare le vicende? Se gli ambienti restano anonimi o si mostrano come non-luoghi possono parlarci e narrare di vicende avvenute con lo stesso fascino dei ruderi, o la memoria resta di per sé “un ingranaggio collettivo”?
Nel domandarsi cos’altro si possa trarre da una città già di per sé fotografatissima in tutti i suoi scorci romantici, architettonici e storici, è nato lo spunto per un progetto fotografico su luoghi e vicende della cronaca nera veronese.
La mostra sarà visitabile per tutto il mese di febbraio nei giorni di apertura della Sobilla
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Matteo M. Santoni nasce nel 1968 a Verona. La sua ricerca multidisciplinare amatoriale da “pessimo studente di informatica appassionato di storia e di arte” ha attraversato – muovendosi in diverse città d’Italia – la pittura, il fumetto, il teatro di prosa, da strada e cabaret, la grafica e la net.art, per riapprodare negli ultimi anni alla fotografia, vecchia passione di gioventù.
Dal 2012 fotografa il paesaggio italiano focalizzandosi sui possibili meccanismi evocativi, tra cui il déjà vu, la confabulazione e la memoria collettiva.
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
2018
Jacobin Italia
Il magazine che ti fa perdere la testa
– La presentazione della rivista è alle 20:30 con Giulio Calella, direttore di Edizioni Alegre.
– La Sobilla apre alle 19:30 con la solita, tagliente accoglienza
A novembre è uscito il primo numero dell’edizione italiana di Jacobin, rivista statunitense nata nel 2010 e diventata in questi anni un caso politico ed editoriale con un’eco internazionale. Secondo Noam Chomsky “l’apparizione della rivista Jacobin ha portato un raggio di luce in tempi bui”.
La redazione italiana preannuncia che “si tratta di affermare uno stile radicale ma non minoritario, plurale, che cerchi di parlare a una platea vasta, che ha come uniche discriminanti il rifiuto del sovranismo di matrice nazionalista e del riformismo liberale (…). Puntiamo ai tanti che sono orfani di un luogo di discussione e riflessione, che non si accontentano dei cinque minuti di odio quotidiani di Facebook”.
Discutiamo del progetto e presentiamo la prima uscita nostrana, “Vivere in un paese senza sinistra”, insieme a Giulio Calella, editore e membro della redazione italiana.
«C’è la ghigliottina. La lama che cade separa. Non è un elogio della giustizia sommaria ma il simbolo di una necessità radicale di tracciare conflitti, di dividere quello che oggi artificialmente viene presentato come unito, magari sotto forma di “popolo” o all’insegna di un fantomatico “interesse nazionale”. Abbiamo bisogno di tracciare il campo di battaglia».
https://jacobinitalia.it/
////////Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
La Sobilla e L’ombroso sono ebbri di gioia nel presentare:
WORKSHOP DI FUMETTO PER STOMACI FORTI
Edizione lombrosiana!
Laboratorio psicoattivo per aspiranti scrittori, disegnatori, rivoluzionari e falsi profeti! con Hurricane Ivan
Ansia della pagina bianca? Volete disegnare fumetti ma non sapete da dove cominciare?
Il Workshop di Fumetto per Stomaci Forti è ciò che fa per voi!
Scoprite come dare vita a mille nuovi personaggi, come inventare storie incredibili, mondi immaginari e universi impossibili.
COSA FAREMO
Creazione dell’ “omino cavia” , distorsione delle anatomie, deformazione grafica e psicologica dei personaggi, sperimentazione dei principali caratteristi comici del fumetto, creazione di un proprio personaggio con soggetto, sceneggiatura, layout e definitivo (inchiostrazione e lettering compresi).
QUANDO
Otto ore di workshop immersivo spalmate in due giornate:
– venerdì 7 dicembre, dalle 14:00 alle 18:00
– sabato 8 dicembre, dalle 14:00 alle 18:00
CHI
Il workshop è per ogni età, dai 9 ai 999 anni. Astenersi deboli di stomaco.
PERCHÉ
Perché l’insegnante è davvero un mostro, anche di bravura. E perché le opere più meritorie, esecrabili e prive di scrupolo verranno pubblicate sul prossimo numero de L’ombroso, il miglior periodico di miserie umane e misurazioni maxillofacciali in circolazione.
COME
Iscrivendosi via mail (il “parteciperò” a questa pagina non conta) a: info.lasobilla@autistici.org
entro sabato 1 dicembre.
Il costo è di 60 euro totali.
Raggiunto il numero di iscritti, verrà data comunicazione dell’attivazione del workshop.
DOVE
Presso La sobilla, salita Santo Sepolcro 6/b
Tiene il workshop uno dei più visionari fumettisti italiani in circolazione: Ivan Manuppelli, in arte Hurricane, fondatore della rivista PUCK! e autore per le riviste linus, Frigidaire, Splatter, Il Male di Vauro e Vincino.
—
www.hurricaneivan.net
www.facebook.com/hurricaneivan/
www.instagram.com/hurricaneivancomix/
Autodescrizione ed eterodescrizione del* pornperformer. Alle origini della pornografia femminista.
La Sirena propone un nuovo incontro, avente come tema centrale le origini del rapporto tra la produzione pornografica e la rivendicazione da parte delle donne di una soggettività sessuale che potesse esprimersi anche attraverso film vietati ai minori.
Silvia Rodeschini, ricercatrice in Storia delle dottrine politiche presso l’Università degli studi di Firenze, si confronterà con la storia del dibattito pubblico sulla pornografia e del suo rapporto con il ruolo sociale e politico delle donne.
Durante la giornata si tenterà di mettere in luce come i movimenti avviati a partire dagli anni ’70 negli Stati Uniti abbiano contribuito trasformare la percezione della donna all’interno dell’industria pornografica.
Il pomeriggio vuole anche essere l’occasione per un dialogo aperto con le/i presenti sul tema.
La Sirena vi aspetta tutt* in Sobilla.
Ingresso con tessera (3€) fino a esaurimento posti.
#lasirenavr #lasobilla #sex #feminism
per il ciclo “Italiani brava gente” la Sobilla sta per fischiare l’inizio de:
L’ARBITRO
Giovedì 15 novembre 2018
– La proiezione è alle 20:30 categoriche e definitive
– La Sobilla apre alle 19:30 con tifosa accoglienza + popcorn
In Sardegna l’Atletico Pabarile, squadra in terza divisione, comincia a ribaltare la propria sorte e da ultima nel campionato lentamente risale la china grazie al ritorno dall’Argentina del figlio di un compaesano emigrato. L’obiettivo è raggiungere e magari superare il Montecrastu, la squadra del paese nemico, in una zona che pare vivere solo di pastorizia e rivalità calcistica.
La storia d’amore, il grottesco dei volti e dei dialetti, una recitazione esagerata e gretta in stile Ciprì e Maresco, un bianco nero pulito e raffinato, il melodramma delle faide, la corruzione sportiva fatta di saune, cattolicesimo, palazzi di potere convivono ne “L’arbitro” (Paolo Zucca, Italia 2013, 90 minuti), una pellicola ironica e surreale che parla del potere esercitato e di quello subìto.
//////////
Attraverso le epoche e i generi cinematografici, il ciclo “Italiani brava gente” intende scardinare la rappresentazione autoassolutoria – spesso funzionale a populismi e nazionalismi recentemente di nuovo in fregola – dietro la cui retorica del “nonostante tutto siamo meno peggio degli altri” si celano invece bassezze, meschinità, ipocrisie.
////////// PROSSIMAMENTE
Giovedì 22 novembre
UCCIDI PAUL BREITNER. Frammenti di un discorso sul pallone
presentazione
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Ingresso libero con tessera consigliata / NO Parking
La Sobilla e L’ombroso sono ebbri di gioia nel presentare:
WORKSHOP DI FUMETTO PER STOMACI FORTI
Edizione lombrosiana!
Laboratorio psicoattivo per aspiranti scrittori, disegnatori, rivoluzionari e falsi profeti! con Hurricane Ivan
Ansia della pagina bianca? Volete disegnare fumetti ma non sapete da dove cominciare?
Il Workshop di Fumetto per Stomaci Forti è ciò che fa per voi!
Scoprite come dare vita a mille nuovi personaggi, come inventare storie incredibili, mondi immaginari e universi impossibili.
COSA FAREMO
Creazione dell’ “omino cavia” , distorsione delle anatomie, deformazione grafica e psicologica dei personaggi, sperimentazione dei principali caratteristi comici del fumetto, creazione di un proprio personaggio con soggetto, sceneggiatura, layout e definitivo (inchiostrazione e lettering compresi).
QUANDO
Otto ore di workshop immersivo spalmate in due giornate:
– venerdì 7 dicembre, dalle 14:00 alle 18:00
– sabato 8 dicembre, dalle 14:00 alle 18:00
CHI
Il workshop è per ogni età, dai 9 ai 999 anni. Astenersi deboli di stomaco.
PERCHÉ
Perché l’insegnante è davvero un mostro, anche di bravura. E perché le opere più meritorie, esecrabili e prive di scrupolo verranno pubblicate sul prossimo numero de L’ombroso, il miglior periodico di miserie umane e misurazioni maxillofacciali in circolazione.
COME
Iscrivendosi via mail (il “parteciperò” a questa pagina non conta) a: info.lasobilla@autistici.org
entro sabato 1 dicembre.
Il costo è di 60 euro totali.
Raggiunto il numero di iscritti, verrà data comunicazione dell’attivazione del workshop.
DOVE
Presso La sobilla, salita Santo Sepolcro 6/b
Tiene il workshop uno dei più visionari fumettisti italiani in circolazione: Ivan Manuppelli, in arte Hurricane, fondatore della rivista PUCK! e autore per le riviste linus, Frigidaire, Splatter, Il Male di Vauro e Vincino.
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BRUTTI CARATTERI EDITORI INDIPENDENTI EDIZIONE 2018 – Giovedi’ 27, Venerdi’ 29 e Sabato 30 settembre
Presentazione di “Cronache ribelli” (CR edizioni, 2018) *
Nato come progetto editoriale del collettivo che gestisce la pagina FB Cannibali e Re, l’almanacco autoprodotto “Cronache ribelli” contiene in 250 pagine altrettante storie comuni e straordinarie di chi, in epoche diverse, ha disertato “quelle numerose guerre che la società cercava di imporgli e protagonisti dell’unico conflitto che vale la pena combattere: quello per l’emancipazione collettiva”.
Illustrato da Aurora Stano e impaginato da Marcella Foschi, il volume è arricchito da numeroso materiale iconografico, ancora più significativo perché difficilmente reperibile altrove.
“Cannibali e Re” è un progetto narrativo di rinnovamento della narrazione storica. Racconta la storia degli ultimi.
* Lo Stato contro Massimiliano Loizzi*
Dopo anni di onesta carriera, rivoltosa e refrattaria, Massimiliano Loizzi è alla sbarra. In novanta minuti irrefrenati e irrefrenabili, dimostrerà alla giuria popolare (gli spettatori) la sua profonda colpevolezza, con le schiaccianti prove delle sue innumerevoli, e finora inenarrabili, nefandezze compiute ai danni dello Stato, della famiglia, del popolo, del pubblico, degli uomini, e, soprattutto, delle donne.
Un monologo in bilico fra satira e poesia. Con le sue doti di improvvisatore e la sua verve satirica e poetica, Loizzi narra le storture e contraddizioni del paese, attraverso storie, sogni e deliri poetici.
*** Apertura con i libri dalle 18.00 / Presentazione libro 19.30
Inizio spettacolo 22.00 ***
È un’idea della Biblioteca G. Domaschi in collaborazione con La Sobilla e Campo sportivo Gigi Piccoli http://brutticaratteri.noblogs.org