Cultura, tutele, copertura dell’Arena Sgarbi accende lo scontro elettorale

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COPPOLA

RASSEGNE STAMPA,DOCUMENTI E MATERIALI INERENTI L’ARENA

 

4.6.16                                                      Logo-Corriere-del-Veneto-

La Lega ingaggia il critico per una futura amministrazione Sboarina: «A lui la cura di un ciclo di mostre»La lista Verona Civica: «Nome altisonante, nessun contenuto». E Tosi: «Sull’anfiteatro non cambio idea»
VERONA Quando manca una settimana al voto dell’11 giugno, ci pensa Vittorio Sgarbi a dare una nuova scossa alla campagna elettorale. La sua posizione contro la copertura dell’Arena è nota e risaputa, come noto è che il progetto sia auspicato dal solo Flavio Tosi e, tra i candidati in corsa, dalla sola Patrizia Bisinella. Ma ieri, accettando l’invito dell’europarlamentare leghista Lorenzo Fontana a tenere una sorta di lezione sulle strategie per rilanciare la cultura a Verona – lezione che si è trasformata inevitabilmente in uno show – il noto critico d’arte ha ulteriormente alzato il tiro. «I miei rapporti con Tosi erano buoni, almeno fino a oggi che sono qua ad appoggiare questa squadra di reazionari che fino all’altro ieri stavano con lui – ha scherzato Sgarbi in cortile Mercato Vecchio, a fianco a Fontana e al candidato sindaco del centrodestra Federico Sboarina – Tosi voleva mandarmi un esperto per convincermi della bontà della copertura. Ma coprire l’Arena è esattamente la prima cosa da non fare in questa città, una cosa elementare. Si va contro la storia e il buon senso».
Al di là dei numerosi termini coloriti tipici del personaggio, il ragionamento di Sgarbi poggia su un assunto di fondo: «Verona è una città turistica perché è molto simile a come è stata e la gente, venendo qui, ha l’impressione di vedere la storia che si è fermata». Per questo mettere mano all’Arena è sbagliato, lo stesso errore che fece l’odiato (per Sgarbi) sindaco di Venezia Massimo Cacciari affidando la costruzione di un nuovo ponte all’architetto Santiago Calatrava: «La forza dell’Arena è che usata tutt’oggi per quello che era». Insomma, un buon sindaco di Verona non deve fare altro che conservare e preservare la città com’è. Sgarbi, che si è detto sicuro della vittoria di Sboarina, incassa la promessa da Fontana (che corre come capolista della Lega) che verrà chiamato a Verona «a organizzare una serie di mostre» e magari anche un grande evento nazionale sulla cultura e la bellezza. Ribadisce Sboarina: «Il mio obiettivo è di innalzare l’asticella della qualità delle proposte culturali veronesi e di porre un immediato rimedio al grave danno dell’assenza di un assessore alla Cultura – afferma il candidato – Il rapporto di collaborazione con personalità di alto profilo come quella di Vittorio Sgarbi ci consente di fare grandi progetti e di allargare il ventaglio delle nostre relazioni con figure competenti in ambito culturale».
«Nomi altisonanti per nascondere l’assenza di contenuti», interviene con un comunicato la lista Verona Civica (a sostegno della candidata del Pd, Orietta Salemi) a proposito della presenza ieri di Sgarbi. «Si parla genericamente di assessore alla cultura senza indicarne gli obiettivi, si lanciano proposte-spot figlie di una conoscenza approssimativa del patrimonio artistico cittadino, si ignora la necessità di valorizzare le risorse e le competenze in ambito culturale. Riteniamo che la cultura sia una cosa seria, nell’ambito della quale competenza e conoscenza devono tornare a giocare un ruolo strategico» spiega Pietro Giovanni Trincanato, candidato per il consiglio comunale e coordinatore Gruppo Giovani Amici dei Civici Musei d’Arte
Il sindaco Tosi, dalla sua, smentisce un suo tentativo di convincere Sgarbi. «Come sanno tutti, è uscito subito con commenti fortemente negativi sulla copertura dell’Arena, ovviamente alla sua maniera. Sarebbe surreale che io abbia anche solo pensato di mandargli qualcuno per fargli cambiare idea. Poi, con tutta la simpatia che posso avere per Sgarbi, va detto che la sua opinione non mi sposta di un millimetro la posizione sul progetto, a differenza della commissione giudicatrice, dell’altissima qualità dello studio presentatoci o di personalità come il sovrintendente Magani o del ministero, con i loro fior fiore di ingegneri, studiosi, paesaggisti ed esperti, figure di alto profilo con cui ci confrontiamo».
D’Accordo con Sgarbi è invece Alessandro Gennari, del Movimento Cinque Stelle: «Il nostro patrimonio va preservato com’è e deve restare pubblico. Altro tema è la valorizzazione, ad esempio attraverso percorsi dedicati che seguano il filo conduttore della nostra storia, anche il fascismo».  – Alessio Corazza

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