Almirante? Spunta perfino Evola

19.6.18     Logo-Corriere-del-Veneto-

 

L. A.

Si era partiti da Roma, col tentativo di intitolare una strada a Giorgio Almirante. Ma subito è scattata la rincorsa di Verona. E così, ecco la proposta di dedicare anche qui una strada allo scomparso leader del Movimento Sociale. E non basta, perché in riva all’Adige ci si è spinti anche oltre, proponendo di dedicare una via a Julius Evola, filosofo amatissimo nel mondo neofascista e neonazista. La proposta di creare una «via Almirante» è stata depositata dal presidente del consiglio comunale e neoparlamentare di FdI, Ciro Maschio.

«Sono basito dal comportamento di Virginia Raggi, – spiega Maschio – che prima avalla e poi contesta quanto approvato dal suo stesso consiglio comunale. E noi aggiunge – depositiamo una mozione per intitolare una via ad Almirante a Verona».

Maschio può contare su di un’amplissima maggioranza, e la mozione ha quindi forti probabilità d’essere approvata. Intanto un altro consigliere di maggioranza, Andrea Bacciga (Battiti) ha chiesto di intitolare anche a Julius Evola una strada o una piazza. Richiesta però già respinta dall’assessore ai servizi demografici, Daniele Polato (Forza Italia) secondo il quale «non si è compreso il legame (di Evola) con la città di Verona». Ed ovviamente è subito polemica. Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) afferma che «Verona viene posta davanti alla disfida allucinante tra razzismo biologico, di cui era assertore Almirante e razzismo spirituale, propugnato invece da Julius Evola».

E cita uno scritto di Almirante secondo cui «il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti…altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei e non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo, l’attestato del sangue». Bertucco chiede al sindaco Sboarina di far sapere di quale tra questi due personaggi sia un estimatore. Il consigliere comunale del Pd, Federico Benini, fa invece una serie di controproposte di intitolazioni di strade, indicando i nomi di Ernesto «Che» Guevara, Palmiro Togliatti, Enrico Berlinguer (intitolazione cui peraltro lo stesso Maschio afferma di non essere affatto contrario), Nilde Iotti, Giorgio Gaber, Fabrizio De André e Rino Gaetano.

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